La pittura che evade lo spazio convenzionale e annette il corpo: la tela senza fine dell’artista portoghese Francisca Sandmann
Nata a Lisbona nel 1998, Francisca Sandmann è un’artista poliedrica che ha iniziato a vendere i suoi disegni per strada all’età di quindici anni, mentre studiava moda, disegno e pittura.
Cresciuta in una famiglia di artisti, con una madre pittrice e un padre stilista, la sua cultura visiva è stata profondamente influenzata da questo ambiente creativo.

La sua formazione è proseguita con un corso di pittura presso Ar.co, dove ha incrementato la sua passione per l’arte, e uno in comunicazione all’IADE, durante il quale ha anche approfondito le pratiche del tattoo e del make-up.
Con sedici mostre personali a Lisbona e tre collettive in Italia, Sandmann ha venduto oltre 65 opere, traguardo che le ha permesso di vivere esclusivamente della sua arte fin da giovanissima.
A partire dai diciotto anni, Francisca ha viaggiato per il mondo, visitando i principali musei d’arte. Oggi, integra il trucco nei suoi spostamenti, trasformando il suo viso in una sorta di studio itinerante, quando non può portare con sé tele e colori.
Le sue opere, che fondono moda, graffiti e pittura, utilizzano materiali come olio, gouache e neon, creando un linguaggio visivo unico. Grazie all’utilizzo di vernici fotoluminescenti infatti, Francisca ci porta a scoprire la sua arte anche a luci spente.



La potenza delle sue opere non si affievolisce mai ed è proprio nel buio che il tripudio di colori, firma di tutte le sue opere, ci colpisce e ci stupisce.
Nei suoi lavori di bodypainting esplora il profondo legame tra il corpo e l’arte, unendo il suo essere alla sua creazione. La tela corporale non solo è uno strumento che Francisca può portare sempre con sé, ma rappresenta già di sua natura una fonte di ispirazione e di racconto.
Il corpo di ognuno racconta una storia e Sandmann ne sfrutta le bellezze e le particolarità per narrarci una storia, per fondere se stessa nella sua opera.



La massima espressione di questo accade quando l’artista dipinge allo stesso tempo la tela e il corpo, creando un’unione indissolubile, uno spazio pittorico che non finisce mai. Il corpo diventa prolungamento di un viaggio iniziato su tela.
Ogni dipinto è un percorso autobiografico, un riflesso delle esperienze e delle relazioni che ha vissuto, influenzate anche da figure maschili.
Questo tratto distintivo nella sua pittura ribalta il concetto tradizionale di musa femminile assoggettata ad un artista maschile: nell’universo di Francisca è l’artista donna, forte, indipendente e sicura, a trovare nel suo vissuto e nei suoi rapporti con l’altro sesso l’ispirazione di creare.
Francisca non è solo una pittrice, è una comunicatrice, desiderosa di interagire con il pubblico e rendere l’arte più accessibile.

Il suo sogno è quello di volare a New York, dove aspira ad espandere la sua voce e la sua creatività. La sua ambizione è infatti quella di essere un’artista globale, non limitata a Lisbona, città che comunque sempre di più si trova a rappresentare nel panorama europeo una meta ricca di giovani creativi.
Nella contemporaneità, dominata da internet e dai social media, Sandmann sottolinea l’importanza di avvicinare il mondo artistico alla gente. Crede che sia fondamentale sfruttare queste piattaforme per trasformare l’arte in un’esperienza condivisa, permettendo anche a chi ne è più estraneo di riconoscerne il valore.
Per Francisca, ogni opera è un invito a vedere il mondo attraverso i suoi occhi: occhi truccati, dipinti, colorati.
La sua arte è una tela infinita su cui raccontare ogni giorno una nuova storia, un modo per trasformare esperienze personali in connessioni universali.
