Jack Carden: caos, ossessione e provocazione nel nuovo volto dell’arte contemporanea

Il giovane artista neozelandese che, attraverso un solido percorso accademico e una visione profondamente personale, ha conquistato il web e si è affermato tra i nomi più interessanti del panorama attuale.

Jack Carden, artista neozelandese di 23 anni, ha studiato belle arti a Christchurch, dove ha ricevuto una formazione classica e si è laureato con lode in pittura.

Il suo percorso accademico gli ha fornito una solida padronanza tecnica, che oggi mette al servizio di un linguaggio artistico potente e istintivo.

Jack Carden.

Lontano dall’essere una semplice rottura con le regole, Carden ha sviluppato un linguaggio personale che ne mette in discussione i confini, abbracciando la sperimentazione come necessità espressiva e riflessiva.

<< Non mi sono mai limitato alla pratica tradizionale. Non penso in termini di colore, materiali o processi convenzionali. Le mie idee arrivano come treni merci: improvvise, inarrestabili e richiedono un’esecuzione esemplare. Una volta che mi aggrappo a un concetto, divento ossessionato, spesso sconsiderato nel mio tentativo di realizzarlo. Se non ho acqua per diluire il colore, sputo sulla tela. Se non ho lo strumento giusto, uso quello che ho a portata di mano: un coltello da pane, le mani, il pavimento. Il mio studio riflette questo processo: caotico, imprevedibile e assolutamente funzionale nella sua disfunzione. >>

Il suo lavoro nasce con l’intento di mettere in discussione il sistema stesso in cui opera. L’opera d’arte diventa così uno strumento per stimolare il pensiero critico e sfidare la passività e la standardizzazione della realtà odierna dominata dagli algoritmi.

I modelli principali di Carden sono infatti artisti audaci, provocatori e assolutamente non ordinari:

<< Le mie influenze spaziano dall’arte tradizionale a quella contemporanea: l’espressione senza filtri di Basquiat, l’audacia concettuale di Hirst, l’irriverenza giocosa di Cattelan. Ma al di là dei singoli artisti, il mio lavoro è guidato da un incessante bisogno di mettere in discussione, provocare, sconvolgere. >>

Nelle sue opere ricerca volutamente un tono satirico, poiché vuole che esse siano un confronto diretto con l’essenza dell’arte e del sistema in cui lui stesso si è formato e si riconosce.
I suoi disegni si caratterizzano spesso per linee sottili, semplici e bianche su sfondo scuro, accompagnate da testi fitti di scritte, come manifesto di uno stile tumultuoso.

È il risultato di una catena di pensieri improvvisi, violenti e assillanti. Quando un’idea gli viene in mente, sente l’impulso ossessivo di esprimerla in un’opera d’arte con qualsiasi materiale e oggetto abbia in quel momento a disposizione.

Jack, infatti, da giovane disprezzava l’idea di diventare artista poiché credeva che quel ruolo si riducesse all’applicazione di tecniche accademiche per creare prodotti belli e sensati. Per lui, tutto questo era pretenzioso.

Finché alle scuole superiori, costretto a frequentare una lezione di arte, si trovò faccia a faccia con un manuale sul neo-espressionismo. Attraverso quelle pagine, scoprì che gli artisti erano liberi di esprimersi per quel che erano, senza l’obbligo di seguire alcuna regola.

Quello fu il momento in cui Carden capì che l’arte poteva essere semplicemente un linguaggio espressivo dei suoi sentimenti e delle sue idee personali, e decise di impiegarlo attraverso linee aggressive e impulsive che corrispondessero al suo caos interiore.

Riconosciuto nel settore artistico, Carden ha anche raggiunto un seguito di centinaia di migliaia di utenti sulle piattaforme digitali come Instagram, YouTube e TikTok.

Jack definisce il suo traguardo l’esempio di un nuovo modo contemporaneo di essere artisti.

Nonostante sia partito dal nulla, privo di raccomandazioni e senza vantare esposizioni in gallerie, è arrivato al successo in maniera assolutamente naturale.

Ambizione e sicurezza non gli mancano. Nel 2025 prevede infatti un grande trionfo, con la certezza che molte delle sue opere compariranno nelle maggiori gallerie e collezioni d’arte.

Per un futuro più lontano, è certo che la sua arte lascerà un segno nella storia e che riuscirà a vedere il suo nome fra quello dei grandi, dimostrando a tutti che nel XXI secolo si può raggiungere la fama nel mondo dell’arte evitando vie preferenziali, semplicemente riscuotendo l’interesse del pubblico con un lavoro di incessante sperimentazione.

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Maria Bandieri nasce nel febbraio del 1999 a Scandiano, Reggio Emilia. Sin da piccola matura una grande passione per le diverse forme di arti figurative, ma soprattutto per il mondo della moda. Nello stesso tempo si avvicina alle discipline umanistiche, fino a laurearsi in Lettere Moderne presso l’Università di Bologna nel 2022. Presto proseguirà gli studi nell’ambito della comunicazione. Scrivendo articoli su Not Yet Magazine, oggi trova modo di coniugare i suoi interessi con un'altra grande passione: la scrittura.

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