Post Nebbia: il racconto in musica di un globo in caduta libera

Il gruppo veneto, con il nuovo album ‘Pista Nera’ dal sound graffiante, mette in discussione il mondo apparentemente sicuro e stabile che conosciamo

I Post Nebbia sono una band della nuova scena musicale veneta, nata dalle esplorazioni di home recording di Carlo Corbellini, classe ’99.

Il gruppo pubblica il primo lavoro autoprodotto ‘Prima Stagione’ a maggio del 2018, facendosi notare da importanti realtà del panorama musicale italiano e raccogliendo un riscontro positivo da parte di tutti gli addetti al settore.

Il 23 ottobre 2020 esce il loro secondo disco ‘Canale Paesaggi’.

Post Nebbia.

Qui i Post Nebbia partono da una base psych-rock, giocando però con citazioni dal funk, alla musica sample based di produttori come Madlib e The Alchemist e alla library music italiana.

Un viaggio allucinato nel mondo dell’esperienza dello spettatore televisivo, con rimandi all’estetica trash dei canali televisivi regionali.

A maggio 2022 esce l’album ‘Entropia Padrepio’, anticipato dai singoli ‘Cuore semplice’ e ‘Cristallo Metallo’: un disco epico e opulento, fumoso ed ermetico, che trasporta in un viaggio introspettivo che utilizza la chiesa come universo narrativo di riferimento, come linguaggio e come ambiente sensoriale, architettonico e iconografico.

I due album ottengono un successo internazionale, vari giornali iniziano a parlare di loro e il gruppo si avvia a una consolidazione nel campo musicale.

 ll 27 settembre 2024 i Post Nebbia tornano con ‘Pastafrolla’, seguita il 25 ottobre da ‘Piramide’. Due canzoni che anticipano ‘Pista Nera’, il nuovo album della band.

Quest’ultimo è il racconto di un mondo in discesa libera, che cerca ostinatamente, e invano, di nascondere le proprie macerie dietro il bianco abbagliante della neve artificiale.

Il nuovo progetto esprime una forte opinione sul crollo del mondo come ce l’hanno venduto e raccontato.

Il declino in cui il pianeta sta precipitando anche grazie alla colpevole, connivente e tragicomica inerzia di chi, forse, potrebbe cambiarne le sorti o perlomeno limitare i danni.

A queste nuove tematiche si affianca anche un nuovo sound, più nero e graffiante, forgiato dalla lunga esperienza del tour e dalle sperimentazioni casalinghe, nato in modo molto collettivo e ancora una volta saldamente ancorato al principio del do it yourself.

Uno stile più acido e angolare, tipico del punk e della new wave (Talking Heads, Gang of Four) condito da elementi new garage e heavy psych à la Ty Segall e Thee oh Sees e da ritmiche più serrate e veloci di derivazione krautrock.

Non mancano inoltre riferimenti alla musica pop brasiliana Anni 60/70, che attraversano il disco manifestandosi in melodie vocali, linee di basso e parti percussive. ‘Pista Nera’ non è solo un album ben scritto, ben suonato e ben registrato: è un disco intellettualmente onesto, e non è cosa da poco.

‘Pista Nera’ non vende sogni illusori e vane speranze, non pontifica una morale, non vuole impartire insegnamenti, ma ha il coraggio di prendere amara e necessaria consapevolezza dei limiti dello spazio e del tempo in cui abitiamo.

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Valerio Barberini nasce nell'ottobre del 2004 a Modena. Attualmente frequenta il Dipartimento di Comunicazione ed Economia a Reggio Emilia, dove sta conseguendo la laurea triennale in Scienze della Comunicazione. Da sempre affascinato dalle emozioni e dal coraggio delle persone nell'esprimere sé stesse, coltiva una profonda passione per la scrittura. Attraverso Not Yet Magazine, riesce a unire questi due mondi.

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