Christian De Luca: il bisogno di comunicare dai graffiti alla macchina fotografica 

Un viaggio per il mondo guidato dalla ricerca e dalla volontà di lasciare un segno e catturare l’essenza dell’esistere 

In un percorso non scontato alla scoperta di sé, Christian De Luca ha fatto della fotografia la protagonista della sua vita.

Un cammino fatto di ricerca e osservazione, nel quale l’obiettivo della macchina fotografica è diventato prima strumento di espressione e poi di introspezione.

Christian De Luca.

Prima di essere un mestiere, per Christian la fotografia è stata un linguaggio per interpretare il mondo, i suoi silenzi e i suoi contrasti.

<< Sono nato negli anni ‘90 ad Arborio – si racconta De Luca – un piccolo paese del Piemonte dove la vita scorreva lenta e silenziosa. Un luogo dove la tecnologia sembrava un miraggio e le distrazioni moderne non esistevano >>

Tra i silenziosi campi di riso piemontesi, a partire dalla fantomatica e tanto temuta noia, Christian esplora la creatività dapprima con la mente, poi con le mani. La prima vera ispirazione arriva osservando il nonno adottivo dipingere: “Lo guardavo per ore affascinato dal modo in cui i colori prendevano vita. Ma non erano i pennelli e le tele ciò che cercavo. Ero attratto da qualcosa di più viscerale, di più diretto”.

Così, durante l’adolescenza, arriva un colpo di fulmine con i graffiti. Dipingere su treni e metropolitane, dare vita a opere che avrebbero viaggiato da una destinazione all’altra, apre un mondo completamente nuovo, fatto di velocità, di movimento, di segreti custoditi nei tunnel delle grandi città.

<< Per oltre dieci anni – sottolinea De Luca – ho vissuto con una bomboletta spray in mano, tra notti passate a dipingere e giorni a immortalare quei momenti con la mia macchina fotografica. I graffiti non erano solo un gesto artistico, ma un modo di esprimermi, di lasciare una traccia, di comunicare senza dover dire una parola. È stata un’esperienza temprante che ha sbloccato la mia timidezza >>

E nel farlo, Christian viaggia senza confini: dagli Stati Uniti all’India, ogni viaggio è una scoperta, e ogni città una nuova tela su cui dipingere.

<< Ma non mi bastava – aggiunge Christian -. Sentivo che c’era qualcosa di più che potevo fare, che potevo raccontare. E così, mi sono iscritto all’Istituto Italiano di Fotografia, vincendo una borsa di studio che mi ha permesso di affinare lo stile e immergermi completamente nel mondo fotografico.
La fotografia è diventata la mia nuova forma di espressione, il mio modo di esplorare il mondo e di raccontare storie >>

Dopo aver completato il percorso di studi, iniziano le esperienze lavorative come assistente per alcuni dei fotografi da lui più ammirati, imparando da questi ultimi l’arte di vedere oltre l’apparenza, e maturando una visione personale e sempre più consapevole di questo linguaggio visivo.

<< Come i graffiti – commenta De Luca – anche la fotografia mi ha portato a viaggiare: Milano, Parigi, Londra e oltre. Ho scoperto come catturare l’essenza di ciò che mi circonda, che sia di un volto, di un abito, di un paesaggio. La mia ricerca non si è mai fermata >>

Parlando di lavoro, il mondo frenetico e talvolta scaltro della moda è il più vicino a Christian De Luca, sebbene l’inquietudine creativa lo spinga continuamente a cercare nuove forme di espressione.

<< Ogni scatto è un dialogo tra ciò che vedo e ciò che sento. La mia ambizione non è solo quella di catturare un’immagine bella, ma di creare qualcosa che comunichi con chi la osserva, che lo porti a fermarsi, anche solo per un istante, a riflettere su ciò che ha davanti >>

In un mondo selettivo come la moda, dove la saturazione di immagini imperversa su tutto, non basta uno scatto corretto per mantenere integra la propria estetica e la propria etica fotografica.

La fotografia è un mezzo che permette di esplorare il mondo, di catturare frammenti di realtà e trasformarli in arte. Per farlo, è necessario non smettere di cercare, di imparare, e lavorare con costanza. 

<< E forse – conclude Christian – in qualche modo, ogni mio scatto è ancora un graffito: un segno che lascio nel mondo, in continua evoluzione, inarrestabile, come me. Nel mio perfezionismo, cerco di rappresentare ciò che sono, e andare oltre alla fragile apparenza >> 

Il fotografo Christian De Luca si divide oggi tra la calma della campagna piemontese – con cui ha un legame viscerale – il ritmo frenetico del capoluogo lombardo e l’ispirazione sofisticata della capitale francese: tre luoghi accomunati da un singolare equilibrio e contrasto. 

About Author /

Elena Tassoni nasce a Modena nel 2004. Le forme di linguaggio verbale e non verbale la hanno sempre affascinata. Ad oggi, Elena prosegue gli studi delle lingue straniere in ambito universitario e coltiva la sua passione per la fotografia, in entrambi i casi conoscendo sempre meglio le opportunità che la circondano. In più, la passione per la scrittura la ha portata a dedicarsi al mondo giornalistico tra la realtà di un giornale quotidiano e quella di Not Yet Magazine. In questi due universi complementari tra loro, la ricerca delle parole più adatte si fa sempre più interessante.

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