Dagli occhi della Generazione Z: “Siamo quell* del cambiamento”

È un bisogno di rivoluzione ciò che si respira intervistando la generazione senza filtri: la GenZ 

“La Generazione Z è passata nella quarta dimensione”.

– ANKKH

Sono state le parole del duo di disc jockey ANKKH durante un’intervista che ha coinvolto molti giovani ad essa appartenenti. Nella fisica, la quarta dimensione si riferisce a quella che è un’estensione degli oggetti e, metaforicamente parlando, è una linea immaginaria che collega ciò che si è stati ieri con ciò che si è oggi. Non vi è teoria che possa descrivere al meglio quelli che sono gli ideali di una generazione che cerca di essere e di fare la rivoluzione, di rompere lo schermo dell’ignoranza e della violenza. 

La GenZ si fa portavoce dei valori fondamentali dell’uomo e, come una spugna, assorbe gli insegnamenti delle generazioni precedenti, trasforma ciò che impara e lo comunica. Chiamati anche Centennials poiché nati a cavallo del nuovo secolo, questi giovani sono caratterizzati da una mentalità aperta e da una voglia insopprimibile di essere sé stessi e di uscire allo scoperto. In un’era dove l’immagine e l’apparire prendono il sopravvento, la GenZ sceglie – in primo luogo – di seguire fedelmente ciò che sente di essere. 

ANKKH

Può sembrare difficile da comprendere, e uno stereotipo diffuso dipinge i ragazzi di oggi come “tristi e senza uno scopo”, ma confrontandosi con questo gruppo di giovani risulta evidente che non è affatto così. Durante la conversazione, Mimì, una ragazza di 23 anni, afferma: 

“Noi della GenZ tendiamo ad essere considerati la generazione dei ‘depressi’ e dei ‘fannulloni’, ma se oggi si discute di salute mentale il merito è nostro!”

– Mimì

Coscienti e curiose sono le menti di questi giovani che, negli ultimi anni, hanno portato alla normalizzazione della psicoterapia, alla comprensione dei diritti LGBTQ e della gender equality, oltre che una forte sensibilizzazione e apprensione su argomenti sempre più attuali come l’etica ambientale o del lavoro. I GenZer, empatici nei confronti delle tematiche odierne, non si fermano ad accettare passivamente ciò che viene trasmesso e anzi, utilizzano il potere della tecnologia per informarsi e diffondere la propria visione del mondo. 

Nell’editoriale scattato dalla fotografa, stylist e art director Linda La Cayenne vi è un’immagine emblematica che rappresenta lo spontaneo non-conformismo di questa generazione: una ragazza in metropolitana che mangia gli spaghetti da una pochette in PVC trasparente. Quella che apparentemente può sembrare solo una foto artistica in realtà racchiude molto di ciò che riguarda un’intera fascia generazionale. Sofiga, pseudonimo artistico di Sofia Pretto (è questo il nome dell’artista ritratta), compie una delle azioni più comuni come mangiare in un luogo di routine, la metro, ma proprio questo costituisce un modo alternativo di vedere e vivere la quotidianità. 

La GenZ è infatti una generazione che si batte per donare ad ogni individuo la libertà di poter scegliere le proprie battaglie, individuali e sociali. Melissa, illustratrice di 21 anni, parlando della sua generazione asserisce:

“Se dovessi descriverla, non mi verrebbe termine più appropriato che veri filantropi”.

– Melissoide

Uniti e aperti al multiculturale, attenti al clima, all’ambiente e al sociale, i Centennials respirano il futuro. Non ci resta quindi che farci travolgere da una generazione che sa il fatto suo e non ha intenzione di smettere di lottare. 


Editorial @notyetmag
Editors @maxbrtl_ & @pitbrtl_
Art Direction & Photography @lacayenneisbad
Make Up Artist @ceciliaolmedi & @1800nymph0
Models @ankkh___, @lukexsss, @manuelbagnato, @margotlamalefique, @melissoide, @suck.the.sock, @naomiakano, @p4bloeldiablo, @iampietrofanelli, @fiasca_divina, @1800nymph0

Sofiga

“Siamo una generazione nata su un pianeta in declino, in una società capitalistica e patriarcale a causa dei nostri predecessori. Questo potrebbe darci la forza di lottare e pretendere cambiamenti oppure arrendersi all’idea che è troppo tardi. Io per prima, nel mio piccolo, provo a battermi per difendere cause o ideali. Credo che si tratti di una generazione che lotta e che è attiva, ma c’è anche una gran parte che non ha più speranze”

– Sofiga
ANKKH

“La generazione Z è un ponte di passaggio che traina il vecchio ed il nuovo, vuole essere libera e riprendersi lo spazio che merita nel mondo. Rompe gli schemi classici, è inclusiva e vuole disporsi ad un’analisi rispetto ciò che è giusto e sbagliato. È fatta di persone sessualmente fluide, con generi precisi ma anche non definibili. Una generazione enigmatica, che entra a far parte dei meccanismi sociali vivendo l’era del risveglio”

– ANKKH
Mimì

“La Gen Z si è liberata di alcuni stigmi: siamo senza dubbio una generazione “attiva” e multiculturale e con ideali che non possono prescindere dal partito politico. Mettere in crisi le proprie certezze non è facile, ma è l’unico modo per evolversi e contribuire a cambiare l’ambiente che ci circonda con più consapevolezza. Non si può cambiare la società senza aver prima cambiato noi stessi”

– Mimì
Pablo

“Ad essere onesto non sono molto fiducioso nel futuro della nostra società o meglio, vedo ancora troppa ignoranza e violenza da parte di ragazz* che dovrebbero unirsi per combattere questo sistema piramidale di odio, falsità e ipocrisia. D’altra parte però, vedo anche molta libertà di pensiero e voglia di rivoluzione portata da una generazione stufa di combattere le stesse battaglie da anni”

– Pablo
Stefano

“La nostra è una generazione che è cresciuta come prodotto delle convinzioni dei nostri genitori ma che con il tempo ha saputo prendere consapevolezza della tossicità dei rapporti nei quali era immersa. È con noi che si fa sempre più forte un senso di comunità che possa aiutare le persone a esprimersi senza pregiudizi creando quindi dei ‘safe places’ nei quali poter emergere per quello che si è. È questo uno degli aspetti che più mi fanno sentire orgoglioso di farne parte”

– Stefano
Pietro

“Vorrei sapere come fare qualcosa di più per illuminare questa nuova generazione, vorrei accendere una luce, vorrei che si stupissero dell’immensa bellezza che ci circonda. Trovo la maggior parte dei miei coetanei troppo annoiati e manipolati: danno importanza a delle cose molto stupide perché sono intrappolati e usati, non mi sento di incolparli”

– Pietro
Margot

“Penso che prima di parlare bisogna conoscere, informarsi e parlare con altri per avere un confronto. Penso che la curiosità è una parte fondamentale di noi e che bisogna seguirla e vedere dove ci porta. Dovremmo essere più coscienti del nostro posto in questo mondo, dovremmo rispettare il pianeta e gli altri esseri che ci vivono”

– Margot
Luke

“Secondo me la nostra generazione è la più gentile, innovativa, sensibile e proattiva che abbia mai abitato questo pianeta”

– Luke
Manuel

“Credo che per la Gen Z il mondo ideale sia quello in cui certe idee vengano date per scontate, un mondo in cui non ci sia il bisogno di lottare per un minimo di rispetto senza essere presi sul serio. Forse siamo stanchi di dover essere così “attivisti”, ma siamo anche consapevoli che se vogliamo cambiare il modo in cui la società funziona dobbiamo partire necessariamente da ciò che facciamo noi”

– Manuel
Melissoide

“La generazione Z si fa portavoce di valori fondamentali e spesso trascurati in precedenza come il clima, l’ambiente e la sostenibilità. Ma non solo, tiene anche all’ inclusione e alla tutela dei diritti umani, o degli individui come esseri unici e vari tra loro ma allo stesso tempo meritevoli del medesimo rispetto. É formata da ragazzi che cercano di scardinare i tabù sociali e che genuinamente vogliono cambiare il mondo”

– Melissoide
Naomi

“Non saprei bene come definire la mia generazione ma in base a quel poco che ho vissuto ho molta fiducia nei miei coetanei e nel futuro che stiamo provando a crearci”

– Naomi

About Author /

Erika del Prete nasce a Foggia nel dicembre 1999. Diplomatasi nel 2018 al Liceo Artistico, attualmente vive a Napoli per conseguire la laurea in Fashion Design. Appassionata da sempre di tutto ciò che possa dare sfogo alle proprie emozioni, i suoi interessi spaziano dalla moda all'arte, sino al canto, la scrittura e molto altro. Con l'obiettivo di poter lasciare un segno nel prossimo, dal 2022 ha iniziato a scrivere per Not Yet Magazine.

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