Démasqué: il corpo come verità velata
Nell’epoca dei filtri e delle performance quotidiane, l’editoriale ‘Démasqué’ esplora il rapporto tra identità e maschera, attraverso la moda e il linguaggio silenzioso del corpo
Se si dovesse indicare una parte del corpo in cui risiede l’identità, probabilmente in molti direbbero il volto. È lì dove si concentrano gli sguardi, si cercano risposte e si costruisce la narrazione dell’io.
Ma il volto, più di ogni altra parte, è anche ciò che si offre agli altri, ciò che si espone e, per questo, ciò che si protegge. È la prima maschera, il primo filtro tra l’interiorità e il mondo.


‘Démasqué’, parte da questa contraddizione per interrogare il corpo al di là del volto, come territorio di verità fragili, gesti sospesi, silenzi che parlano.
L’editoriale, firmato dal fotografo Alex Rivetti e dalla stylist Sofia Recchi, si costituisce di un racconto intimo, dove l’assenza di ornamenti diventa espressione, e ogni posa una “coreografia” dell’anima.


Non c’è bisogno di costumi elaborati: il corpo basta a sé stesso come la scenografia, eppure si mostra in bilico tra il rivelarsi e il nascondersi.
La gestualità, gli sguardi che sfuggono o che sfidano, la scelta di dipingere di bianco il volto del modello: tutto rimanda a un’estetica di vulnerabilità, in cui il soggetto sembra chiedere allo spettatore non “Chi sono?”, ma “Cosa vedi davvero?”.


In ogni scatto si avverte la tensione tra la volontà di verità e il desiderio di protezione, di appartenenza.
Neanche la scelta dei look è casuale: il soggetto posto al centro come protagonista dello scatto viene ritratto in look neutri e minimali, alle sue spalle fa da sfondo in alcune immagini un drappo di stoffa rossa, una sorta di portale interiore che preclude la vista sul paesaggio naturale retrostante.


‘Démasqué’ non offre risposte, ma pone domande. Non invita lo spettatore a smascherarsi, ma gli suggerisce che l’atto del togliere, un velo, un filtro, un’espressione compiaciuta, può essere già una forma di coraggio.
In un’epoca in cui la visibilità è tutto, questo editoriale vuole ricordare che ciò che vale davvero non è mostrarsi, ma conoscersi.


Editorial: Not Yet Magazine
Editors: Max Brtl & Pit Brtl
Art Director & Stylist: Sofia Recchi
Photographer: Alex Rivetti
Make Up & Hair: Alessia Brambilla
Styling Assistant: Marco Bonomi
Model: Andrea Bianchini
Fashion: Domenico Orefice, Noskra.

