Art

Gianpiero Elia, “Sono l’archivio di me stesso”

La visione controcorrente del fotografo, art director, fashion e graphic designer cresciuto negli ambienti subculturali e impegnato nel mondo della moda e della musica

Gianpiero Elia nasce a Salerno nel 2000 e si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli in fashion design.

Un artista poliedrico in grado di ricoprire il ruolo di fashion designer, art director, fotografo e graphic designer.

Negli anni universitari decide di prendere parte al progetto Erasmus e trascorre così un periodo di formazione a Saragozza, in Spagna, presso il Centro Superior De Diseño Hacer Creativo.

Il suo percorso è finalizzato a creare una perfetta unione tra una visione e un immaginario del tutto personali, comunicando attraverso arti visive come fotografia e grafica e aggiungendo il suo senso estetico. Il tutto finisce per fondersi con i settori da cui l’artista è più attratto: quello della moda e quello della musica.

Dopo essersi trasferito a Milano prende parte per un anno a Funclab Records e Groundkeeper Studios, imprese che offrono produzione e booking management nell’ambito musica e nel mondo della moda. Entrambe queste realtà, come Gianpiero stesso rivela, fungono in quel periodo da stimolo inesauribile per le sue numerose passioni.

Essere in contatto con diversi artisti per la maggior parte del tempo, sia in campo musicale che fashion, dà a Elia la possibilità di esplorare la propria figura, trovare nuove ispirazioni per i propri progetti e sentirsi entusiasticamente parte di una grande famiglia il cui denominatore comune sono la creatività e la libertà d’espressione.

In seguito alle numerose esperienze accumulate, Gianpiero decide di proseguire la sua carriera come freelance.

Sin da adolescente, racconta di aver avuto molta libertà di uscire, sperimentare e creare relazioni sociali con gente più grande, fattori che hanno reso il suo approccio al mondo e alla vita tendenzialmente ribelle e alternativo rispetto alla massa, come lui stesso riporta:

<< Sono cresciuto in un contesto precoce, lo ammetto. Fin da piccolo ho frequentato ambienti e persone molto più grandi di me, e ho avuto la fortuna che i miei genitori me lo permettessero senza alcuna restrizione. Questo mi ha dato l’opportunità di entrare in contatto con una grande varietà di culture e subculture, che hanno profondamente influenzato il mio percorso di crescita, sia personale che stilistica. Mi hanno insegnato a vedere le cose da prospettive diverse, a vivere realtà non convenzionali e a muovermi spesso controcorrente >>

Il suo background aperto e influenzato da amici più grandi gli ha trasmesso anche importanti valori, spingendolo ad esempio a comprendere sin da subito il senso di responsabilità e il rispetto. Ciò ha posto le basi per lo sviluppo della sua personalità che va formandosi in maniera del tutto naturale sulla base delle esperienze vissute:

<< Posso dire che l’importanza di questi valori mi ha aiutato tanto ad avere sempre la testa sulle spalle, uscendo sicuramente fuori dai canoni, artisticamente parlando, ma rimanendo umile in quello che stavo costruendo, guadagnandomi qualsiasi cosa fin dal primo mio approccio >>

Interessante è poi l’intento di catalogazione e il bisogno di conoscenza da cui scaturisce l’uso del mezzo fotografico:

<< La passione per la fotografia per me nasce dall’ esigenza di conservare, notavo che tutto quello che stavo vivendo doveva far parte del mio archivio personale, infatti mi rivedo molto in una frase che è diventata il mio motto: “I am the archive of me” (“Sono l’archivio di me stesso”). Tutto quello che sono proviene da quello che vivo, conservo, faccio mio, creo e infine esce fuori. Un esempio che potrebbe descrivere al meglio questo mio metodo progettuale, se possiamo definirlo così, può essere la mia propensione a creare opere attraverso materiali immortalati per strada, o dettagli sempre modificati, per poi essere tradotti in veri e proprio artwork digitali o fotografie >>

Questa sua passione nasce scattando a pellicola, con il supporto del suo mentore Daniele Plaitano, in arte “CIAKY”.

A partire dai quattordici anni, e accumulando successivamente esperienza,  la sua è poi diventata una vera e propria esigenza: quella di vedere ed interpretare qualcosa, da analizzare internamente per poi proporla all’esterno, quindi al pubblico.

Tra i personaggi che Gianpiero Elia considera fonte d’ispirazione troviamo: Franco Battiato, Aphex Twin, Julian Klincewicz, Davide Sorrenti, Achille Mauri, Liam Macrae. 

Tra i progetti personali che l’artista predilige spicca MUGZINE, un magazine fotografico cartaceo in cui Gianpiero colleziona immagini incentrate sui bagni pubblici raccolte durante i suoi viaggi in Europa, che diventano riflesso e rappresentazione di quegli ambienti underground da lui amati e frequentati. 

Numerose sono poi le collaborazioni a cui l’artista ha preso parte, tra queste lo shooting scattato a New York City, per il singolo ‘I GOT IT’ della celebre artista Anna Pepe – per Universal Music Italia e Republic Records in America -, servizio che gli ha dato la possibilità di essere menzionato in importanti testate.

Oltre a questI successI spiccano il reportage fotografico realizzato durante il concerto live di Tony Scorpioni a Perugia, e i lavori personali ispirati a grandi aziende come Oakley.

Riguardo i suoi programmi professionali futuri Gianpiero confessa di volersi dedicare a progetti sempre più densi e ricchi di contenuti, così da alimentare anche il suo archivio personale.

About Author /

Adele Di Lorenzo nasce a Fasano nel 2006. Appassionata di moda e fashion design, frequenta il liceo artistico di Monopoli, in provincia di Bari, seguendo l'indirizzo di design del tessuto e della moda. Mentre è intenta ad ultimare gli studi segue privatamente corsi di taglio e cucito presso l’Atelier Carla Caroli a Fasano, e coltivando una forte passione per la scrittura, attualmente pubblica articoli su Not Yet Magazine. La moda la studia, la pratica, e ne scrive: una vera passione!

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