Tra cinema e videoclip: l’arte visiva di Francesco Carnesecchi

Il regista in continua ascesa tra la scena newyorkese e il panorama musicale italiano con la sua casa di produzione Wrong Way Pictures

Nato nel 1985, Francesco Carnesecchi si è formato allo IED, dove ha studiato Regia e Produzione Audiovisiva, per poi perfezionarsi alla New York Film Academy con un master in Regia Cinematografica.

Il periodo newyorkese segna per lui una tappa decisiva: qui consolida le proprie competenze tecniche e sviluppa un linguaggio personale, caratterizzato da una forte passione per il racconto visivo e da un coraggio espressivo che diventeranno tratti distintivi del suo lavoro.

Francesco Carnesecchi

Da questa esperienza prende vita Wrong Way Pictures, la casa di produzione da lui fondata.

Fin dall’inizio, Carnesecchi si dedica al cinema di genere: un cinema popolare e viscerale, capace di emozionare attraverso archetipi consolidati, come horror, thriller e survival, ma reinterpretati con uno sguardo autoriale. Per lui, lavorare sui generi non significa aderire a schemi precostituiti, bensì servirsi di un linguaggio comune per indagare emozioni e temi universali in modo personale e profondo.

Parallelamente al percorso cinematografico, Carnesecchi lavora anche nel mondo dei videoclip musicali, collaborando con alcuni dei nomi più rilevanti della scena urban italiana: Tony Effe, Guè, Mambolosco, Artie 5ive, Rondo e Il Tre. Queste esperienze gli consentono di affinare un linguaggio visivo rapido, pop e immersivo, capace di catturare l’attenzione della generazione digitale senza rinunciare a un impianto narrativo solido. Tra i lavori a cui è più legato figura ‘Greenback Boogie’ degli Ima Robot, brano diventato la sigla della serie Suits e premiato al New York Independent Film Festival e ai California Film Awards.

Accanto al videoclip, Carnesecchi porta avanti il cinema narrativo.

Con il cortometraggio ‘Six’ ottiene importanti riconoscimenti, partecipando a numerosi festival internazionali, tra cui Mill Valley e Taos, vincendo il Roma Creative Contest e il Corto Dorico.

Con il documentario ‘Digging New York’ racconta invece le radici dell’hip hop nella città che per anni ha chiamato casa.

Nel 2018 firma il suo esordio nel lungometraggio con ‘La Partita’, un racconto corale ambientato nella periferia romana, in cui il calcio si trasforma in metafora dell’esistenza, dei compromessi e dei sogni infranti. Presentato al Rome Independent Film Festival e al Taormina Film Festival, la pellicola approda nelle sale nel 2020 ed è attualmente disponibile su Amazon Prime Video.

Il secondo film di Carnesecchi, ‘RESVRGIS’, nasce dal desiderio di esplorare territori più estremi.

È un thriller-survival ambientato nei boschi dei Monti Simbruini, dove una battuta di caccia si trasforma in una lotta per la sopravvivenza contro qualcosa di misterioso e primordiale.

Presentato ad Alice nella Città / Rome Film Fest e in concorso anche al Sitges Film Festival, il film mescola elementi di horror folklorico, tensione psicologica e creature artigianali realizzate in animatronica.

Carnesecchi crede in un cinema autentico, capace di raccontare l’essere umano, le sue fragilità e contraddizioni, senza dimenticare il ritmo, la tensione e il piacere del racconto visivo.

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Gilda Cacciapuoti nasce a Modena nel 2004. Diplomatasi al Liceo delle Scienze Umane, attualmente studia all’Università IULM di Milano, nel corso di Comunicazione, Media e Pubblicità. Da sempre appassionata di scrittura, musica, moda e sport, coltiva un profondo interesse per il giornalismo. Attualmente scrive per Not Yet Magazine e collabora con Il Resto del Carlino di Modena.

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