Amedeo Capelli e l’arte degli automi: quando gli ingranaggi si fanno gioco
Stoccafisso Design è l’artista-inventore che mescola artigianato e meccanica per creare oggetti capaci di risvegliare il bambino in ognuno di noi
La voglia di creare e smontare che spinge Amedeo Capelli fin da piccolo a sperimentare nell’ambito della meccanica lo porta a essere circondato da marchingegni, pezzi di robot e armi giocattolo, che diventano i materiali da cui fioriscono le sue prime creazioni, spesso però, all’inizio, non sempre riuscite.
Con il tempo, tuttavia, Amedeo affina la sua tecnica e, da un semplice interesse e una curiosità per l’invenzione di oggetti, l’artista allora ventiduenne fonda fa la sua prima attività di falegnameria e il suo laboratorio dentro il suo box auto. Ma l’esigenza di avviare il commercio online dei suoi prodotti convince Capelli a fondare Stoccafisso Design, che con il passare del tempo diventa una vera e propria azienda.

Da sempre fa fatica a definire il suo lavoro, però di certo l’originalità non gli manca: le sue invenzioni sono piene di colore e fantasia.

L’inventore descrive l’intero processo creativo partendo dall’idea del soggetto che vuole realizzare, senza il bisogno di progettare nulla. Inizia subito a creare i suoi automi con legno di abete, scelto principalmente per il suo colore chiaro, la sua leggerezza e plasticità. Ma il legno non è il solo materiale utilizzato – anche se è quello più comodo – perché Amedeo usa filo di ferro, tessuto, lana e carta per rifinire i dettagli delle sue creazioni.
“Colleziono e accumulo di tutto: cose vecchie, dimenticate o perdute, oggetti che trovo nei miei cammini. Il legno lo uso per plasmare le immagini che ho in mente, utilizzando gli stessi ingredienti delle mie avventure”.
– Amedeo Capelli


Tramite ciò che trova, materiali vari e idee che gli passano per la testa, Amedeo riesce a dare vita a piccole e grandi opere d’arte, che hanno spesso come protagonisti scheletri e gamberetti. Ma come mai proprio queste figure?
Gli scheletri, spiega Capelli, li utilizza per creare delle scene allegre, proprio perché per lui sono soggetti versatili per la comunicazione semplice di determinati concetti di innocenza e spensieratezza.






Il tempo che l’artista dedica alla composizione delle sculture varia a seconda del progetto e della sua difficoltà. Ci racconta infatti che spesso riesce a creare da cinque a dieci pezzi al giorno, mentre per pezzi particolarmente complessi impiega anche alcuni mesi.
Una delle opere più belle e complicate è sicuramente ‘Orchestra di scheletri’, formata da trentanove scheletri di legno in movimento, che ha occupato Capelli per più di due mesi tra progettazione e realizzazione.


Possiamo dire anche che l’arte di Amedeo Capelli colpisce non solo il pubblico italiano: il novanta per cento degli acquirenti, infatti, è americano, particolarmente attratto dai pezzi che rappresentano topi e gamberetti.
I pochi schizzi che l’inventore pubblica sulla sua pagina Instagram – dove condivide prevalentemente video dei suoi pezzi – sembrano disegni tratti da libri illustrati per bambini. Amedeo Capelli sta lavorando in effetti a un libro tutto suo, ma di ben altro contenuto: un manuale fotografico con illustrazioni tecniche delle sue nuove opere.


