Bitternessjuice, lo spiritello con il porcello

CAPITOLO III

Rubrica a cura di Nicole Pizzetti


Non siamo fatti di polvere di stelle 

Sapete che una caratteristica dell’inquinamento di un fiume è quella che il danno si manifesta molto lontano rispetto al punto in cui sono stati riversati gli inquinanti? L’acqua è il principale costituente del corpo umano e rappresenta circa il sessanta per cento del peso corporeo di un adulto e addirittura fino al settantacinque in un neonato. Con questo incipit, che potrebbe sembrare l’inizio di una puntata del ‘Siamo fatti così – esplorando il corpo umano’, intendo riprendere il nostro discorso sull’inquinamento dell’acqua perchè per me è un argomento talmente vasto, variegato e soprattutto di primaria importanza, che non basterebbe un libro intero per esporre la totalità della situazione. 

Secondo una ricerca dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sono 299 le sostanze inquinanti trovate nelle acque del territorio nazionale italiano, su 426 analizzate.
Informo che anche basse concentrazioni di sostanze inquinanti possono avere effetti altamente nocivi, perciò spoiler: siamo fottuti.

Photo by Tim Mossholder, courtesy by the artist.

Cocktail di schifo 

Altre ricerche dimostrano come, nelle acque di zone che in passato non erano inquinate, emergano presenze significative di pesticidi che in più del venti percento dei campioni hanno superato la soglia massima di concentrazione rispetto al limite ambientale consentito. Nel 2020 Legambiente dichiara che, in Italia, il sessanta per cento delle acque di fiumi e laghi non sono in buono stato e che molte di quelle che lo erano non vengono adeguatamente protette.

Gli allevamenti intensivi, a conseguenza dell’uso massiccio di farmaci ad uso veterinario (come gli antibiotici), di pesticidi e, nei casi peggiori, dello smaltimento errato di carcasse e scorie nei corsi d’acqua, causano un gravissimo danno all’ecosistema. In particolar modo contribuendo alla diffusione di batteri sempre più resistenti. 

Questo non è un problema solo nostro, come evidenziato da un’analisi di Greenpeace svolta in dieci paesi Europei, che individuò massicce dosi di antibiotici in oltre due terzi dei campioni analizzati, livelli di nitrati superiori alla soglia considerata sicura per gli organismi acquatici più vulnerabili nella metà dei campioni e, come se non bastasse, in tutti i campioni trovarono pesticidi (eh si, anche qui). Centoquattro in totale, di cui ventotto vietati in Unione Europea. Nel nostro “Bel” Paese, nelle regioni con un alto tasso di concentrazione di allevamenti di suini, sono stati rilevati undici diversi tipi di farmaci, sette dei quali antibiotici: il numero più alto trovato in un singolo campione di tutta l’indagine. La questione, come tante altre, viene sottovalutata dalle nostre istituzioni che sembrano totalmente disinteressate. I pesticidi sono uno dei più noti agenti inquinanti sia dell’acqua che del suolo, utilizzati sia nelle città che nelle piccole e grandi aziende agricole e zootecniche. Purtroppo quando vengono impiegati, le piogge possono trascinarne le scorie consentendo a queste sostanze chimiche di penetrare nel suolo e di inquinare le falde acquifere. Per quanto i pesticidi, abbiamo visto, contribuiscano in grande misura a inquinare il nostro mare e ancora peggio le nostre riserve d’acqua, le microplastiche, i sopracitati antibiotici e altri composti chimici e organici sono solo alcuni degli ingredienti di questo cocktail. La sbagliata se non mancata gestione dei rifiuti, per risparmiare sui costi di smaltimento con scarichi e discariche non a norma, nonché una certa dose di mancanza di senso civico, contribuiscono a peggiorarne e velocizzarne tutti i giorni il processo, facendoci avvicinare sempre di più a uno scenario già ampiamente tragico. 

Tang, F.H.M., Lenzen, M., McBratney, A. et al. Rischio di inquinamento da pesticidi su scala globale di Nature 14, 206-210 (2021).

Ma arriviamo al punto: a inquinare fiumi, laghi e mari è anche e soprattutto la scarsa efficienza – se non l’assenza – di impianti di depurazione e di allacciamenti alla rete fognaria e, diciamolo, di un corretto controllo.
Servono maggiori controlli nelle aree più a rischio, serve un adeguamento degli impianti di depurazione, il completamento della rete fognaria in tutta Italia e il mantenimento della rete idrica. Se poi consideriamo la turbolenza dell’acqua otteniamo un cocktail di agenti inquinanti diluiti e diffusi per tutto il corso del Mediterraneo… e di conseguenza del mondo. Oramai pesticidi, fanghi di depurazione, nutrienti e integratori chimici, fogne e fosse biologiche, altri elementi altamente tossici e/o inquinanti come sostanze petrolchimiche, solventi clorurati, nitrati, arsenico, piombo, fluoro, metalli pesanti vari e infine batteri, sono tutti presenti nell’acqua che condividiamo. Insomma, bello schifo. 

La situazione è ancora peggiore quando si pensa che uno dei principali danni provocati dall’inquinamento delle acque: l’anossia, ovvero l’impoverimento di ossigeno. Questo evento determina una serie di fenomeni biologici molto gravi che causa la moria di tutti gli organismi, quindi nella pratica una carneficina che, prima o poi, toccherà chiunque. Meno che i sassi (forse). 

Come dicevo all’inizio potremmo scrivere infiniti libri riguardo i molteplici agenti inquinanti che infestano l’acqua ma comunque non basterebbero ad esporre la gravità del quadro complessivo. L’acqua è ciò che ci compone, perciò influenza enormemente la qualità della vita, non solo la nostra ma di un intero ecosistema. Tuteliamola. 

Sperando di poter smuovere delle riflessioni insieme, ti aspetto sulla pagina di Not Yet e sul mio profilo!
A presto, con il prossimo capitolo…
Bitterness 

Bitternessjuice

About Author /

Sono Nicole Pizzetti in arte Bitternessjuice, una ragazza di 25 anni Emiliana, regione ad oggi conosciuta più per l'Inquinamento che per i monumenti (purtroppo!)..Sono una sfortunata Partita IVA e come penso l'89% dei miei coetanei, alla costante ricerca della mia strada. La realtà a volte è difficile da affrontare e spesso ci troviamo spaesati difronte ad un accomunante senso di impotenza. Ecco sono qui per cercare di capire insieme chi e cosa siamo e vogliamo essere. Perchè nessuno mi ha mai insegnato che tutto cambia anche noi stessi e nel mentre per renderci tutto più facile, cambia anche il mondo. Cercheremo così di rimanere aggiornati e sintonizzati insieme su un unico canale: benvenuti in 'Back to Awareness'

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