Vinnie Marakas: singoli eclettici in un’atmosfera sognante e ironica

Profeta, imbroglione, alchimista e mago metropolitano, Vinnie Marakas debutta come performer con le sue prestazioni dal titolo ‘GIAZSZSZ’, i cui elementi fondamentali erano i dadi, protagonisti di movimenti ritmici e legami telepatici. Dopo, la sparizione.

Si dice che Vinnie Marakas sia evaporato per poi ricomparire in seguito alla scoperta di una speciale connessione tra vibrazioni cromatiche e accordi musicali.

Vinnie Marakas live, foto di Gabriele Tuninetti

È un alone di mistero ad avvolgere il personaggio di Vinnie, performer, cantante, poeta e impostore. Un mistero non di certo casuale poiché Marakas non ama definirsi, o meglio, rimanere all’interno di schemi prestabiliti: infatti non è azzardato definirlo un progetto a tutto tondo piuttosto che unicamente un cantante che produce pezzi da ascoltare con le cuffiette mentre siamo sull’autobus. Eppure, nonostante le definizioni non siano le prerogative su cui si basa la sua arte, possiamo comunque descriverlo come un viaggio tra mille possibili immaginari. 

“È un’erbaccia che spunta dal cemento, è l’ironia iconoclasta che destituisce l’apparenza, è lo sguardo del disincanto che rende possibile un nuovo sogno. Allo stesso tempo maledizione e rimedio, disperazione e irriverenza, decadenza e improvvisazione, è come un tramonto sulla tangenziale“.

– Vinnie Marakas

Vinnie Marakas ci parla così di ‘Disagio Mediterranée’, il singolo uscito a dicembre del 2021 che segna il suo debutto sotto l’etichetta padovana Dischi Sotterranei, seguito poi da ‘Rrose Sélavy’ e dall’EP ‘Giovane Cagliostro’.

‘Giovane Cagliostro’
‘Rrose Sélavy’
‘Disagio Mediterranée’

La sua opera è un insieme di influssi diversi che passa dalle ritmiche dance ai bassi funk, uniti alle sue linee vocali malinconiche. 

Marakas ci parla di “più urgenze espressive che richiedono il proprio spazio vitale”, un’urgenza che risiede anche – sicuramente – nella sua produzione.

Ascoltando la sua musica, osservando le copertine dei suoi singoli e leggendo la sua personale descrizione di se stesso, emerge la necessità di unire aspetti performativi alla produzione di musica e alla scrittura di poemi nel tentativo di costituire un proprio lessico fatto di visioni e allegorie: un linguaggio criptato, avvolto in un’atmosfera sognante e ironica, che perciò non spetta a noi definire ma piuttosto lasciarci coinvolgere dal suo flusso.

Nata a Modena nel 2001, dall’età di sei anni studia danza classica e contemporanea, delle quali tutt'ora è appassionata. Studiando la storia della danza inizia a conoscere le relazioni tra danza e moda, coinvolgendosi al punto di iscriversi al corso di Comunicazione e Nuovi Media della Moda presso l’università IUAV di Venezia.

Start typing and press Enter to search