Daddy’s Girl – l’ultimo toccante EP di Rikki Valentina

Il disco nato per esorcizzare la perdita del padre

Lo stile musicale di Rikki Valentina è unico e riconoscibile: caratterizzato da una sonorità dolce e angelica, accompagnano i suoi testi profondi che concentrano l’attenzione su quello che è lo stile di vita moderno: un insieme di storie realistiche, talvolta anche delicate, nelle quali praticamente chiunque può ritrovarsi.

Storie musicali che sembrano scritte per entrare in una connessione profonda con chi le ascolta.

Nelle sue canzoni il suono delle arpe e dei flauti si fonde con sonorità più elettroniche, come le sue ispirazioni musicali attingono dai più disparati generi e personalità: Lana del Rey, i Beatles, Sia, i Radiohead, i Queen.

Fin dall’infanzia Rikki mette in gioco se stessa: nata e cresciuta a Los Angeles da padre musicista e madre attrice, è stato quasi naturale per lei voler seguire le orme dei suoi genitori nel mondo dell’intrattenimento artistico. A 13 anni inizia a cantare in piccole cover band formate da suoi coetanei, mentre a 18 viene notata per la prima volta da un produttore durante un’esibizione live.

È stato proprio grazie a questo incontro che Rikki ha iniziato a lavorare sui suoi primi pezzi scoprendo le vere potenzialità della sua voce.

L’improvvisa e dolorosa scomparsa del padre l’ha portata alla creazione del suo ultimo EP “Daddy’s Girl” dove Rikki riflette sull’essere la figlia maggiore della famiglia e sul sentire quindi su di se le responsabilità che prima appartenevano solo a lui. Inoltre, si può dire che la scrittura di questo album sia stata per lei anche un meccanismo di crescita, difesa e di superamento del dolore. La vera chiave di questo brano risiede nel fatto che l’autrice realizza di star perdendo l’etichetta di “Cocca di papà” ma di voler guadagnare la capacità di emulare il talento e la forza d’animo del padre.

Il vero scopo di Rikki ora è quello di portare avanti “per due” la passione per la musica che da sempre l’ha accomunata al padre.

I temi trattati in questo EP sono quelli dell’ansia, della depressione, della perdita. Ma anche della crescita, del saper imparare dai propri errori e del migliorarsi come persona.

“Daddy’s girl” è una raccolta di brani che raccontano la Rikki del passato e la mettono a confronto con quella di oggi, che dopo aver trascorso un 2020 carico di sfide ed episodi dolorosi ha comunque imparato tanto su se stessa e su ciò che la circonda, in primis il fatto di poter raggiungere quasi qualunque obiettivo mettendo anima e cuore nel progetto.

Anche se – ci dice – per lei scrivere musica è un atto perfettamente spontaneo e l’ispirazione la coglie, infatti, nei momenti più disparati della giornata: a casa come in automobile, non può fare a meno di pensare ad un determinato testo o melodia che trasforma subito in canzone.

Rikki Valentina ha collaborato con una grande varietà di blog, magazine, podcast (come ad esempio “The Puzzled Society”, “Buzz music blog”, “Potted Purple”, “Hyperzine”, per citarne alcuni) ed è stata inserita in note playlist come “Mada’s indie pop”, “Tunes go hard”, “Crack in the road”. Il vero successo a livello globale però, lo ottiene grazie al suo singolo “April Fool” che nel 2020 è diventato virale su TikTok offrendo all’artista, per la prima volta, un pubblico mondiale.

Laureata alla facoltà di Filosofia di Bologna, nasce a Ravenna nel settembre del 1995. Coltiva da sempre la passione per la scrittura e nel 2015 si classifica al primo posto della sezione “racconto” al premio letterario DeLeo-Brontë con il racconto breve “il cimitero di casa Brontë” pubblicato all’interno della raccolta Brontëana IV. Sempre nel 2015 altri due suoi racconti brevi vengono pubblicati all’interno della raccolta noir ‘Schegge per un Natale Horror’. Nel 2020 si classifica al primo posto nella sezione “romanzo inedito” al premio letterario nazionale Giovane Holden pubblicando così il suo primo romanzo: ‘L’hotel delle cose perdute’ un mistery dai risvolti onirici e introspettivi.

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