Art

Giulia Tipo: l’artigiana dei cuori

La scultura del corpo sospesa tra realismo e surrealismo che racconta di amori vissuti 

C’è chi mette cuore in quello che fa e chi questo cuore lo appende poi alla parete del salotto. È il caso di Giulia Tipo, ceramista siciliana di trentotto anni che realizza cuori in resina, bronzo e polvere di ceramica. 

“Non mi considero un’artista, anche se l’arte ha sempre fatto parte della mia vita, preferisco definirmi un’artigiana, che è paradossalmente una definizione più libera”.

– Giulia Tipo
Giulia Tipo.

Giulia nasce quando la madre sta ancora frequentando l’Accademia di Belle Arti e il suo mondo è da sempre abitato da pennelli, colori e tele. Questo naturalmente influenza la sua percezione del mondo, i suoi interessi, i suoi studi, tanto che nel 2008 si diploma in decorazione pittorica a Catania.

“Sentivo tuttavia una certa discrepanza tra quello che avevo studiato all’accademia e ciò che vedevo nei musei o sui libri dei grandi artisti”.

– Giulia Tipo

Per questo motivo dopo un anno a Budapest inizia a studiare scultura a Urbino, disciplina che le consente di superare quella bidimensionalità della tela che tanto la vincolava e le permette di esplorare un altro concetto di arte. Un giorno vedendo esposto un cuore di mucca, opera di Damien Hirst sull’onda di Marcel Duchamp, si lascia suggestionare dal concetto di arte come rivalutazione del quotidiano e, come nel caso dell’organo bovino, dall’interiorità dei soggetti rappresentati. 

“Hirst non aveva creato nulla di nuovo, aveva posto sotto i nostri occhi qualcosa che aveva creato la natura e l’artista ci aveva solo invitato allo sguardo. Da quel momento ho iniziato a guardare al corpo umano, sia dentro che fuori”.

– Giulia Tipo

Giulia ha realizzato opere ispirate a varie parti del corpo e in cui sono presenti in maniera realistica frammenti del suo corpo, sorte di autoritratti mutilati in metamorfosi con oggetti di uso comune caratterizzati da un giocoso quanto grottesco surrealismo. Ma per i suoi spettatori Giulia è “la ragazza dei cuori”, questo è infatti l’elemento che più contraddistingue la sua opera e per cui viene riconosciuta dai più.

“Ho cominciato a realizzare dei cuori anatomici in svariati materiali, inizialmente la forma che utilizzavo era fedele a quella anatomica di un cuore umano, ma ad un certo punto ho pensato di fare qualcosa di mio: sintetizzando e modificando le forme ho realizzato quello che poi è adesso il ‘mio cuore’ ”.

– Giulia Tipo

I cuori che Giulia realizza possono essere rifiniti liberamente utilizzando la ceramica o la resina e sul suo sito sono disponibili diversi modelli. Spesso però, come lei stessa racconta, le persone la contattano in privato per poter personalizzare le sculture secondo le proprie esigenze e il proprio gusto.

“Spesso, visto il tema altamente sentimentalista che un cuore sottende, i clienti mi raccontano dei loro amori o dei loro problemi, e io trovo affascinante e bello come alla fine tutto si sia strettamente connesso alla vita. Mi piace che del mio lavoro non rimanga soltanto un elemento decorativo creato per abbellire le case delle persone, ma che ogni opera abbia una valenza fortemente simbolica per chi la appende, la regala o la chiude semplicemente in un cassetto. Mi piace l’intimità inconsapevole che si crea tra me e queste persone”.

– Giulia Tipo

È proprio grazie alla capacità delle sue opere di raccontare la vita in modo creativo, originale ed esteticamente affascinante, che l’arte non rimane più qualcosa di distaccato da Giulia, ma si realizza finalmente nell’atto della creazione quel coinvolgimento totale che l’arte stessa richiede ad un’artista.

About Author /

Marcello Olivari nasce a Brescia a fine anni ottanta e comprende fin da subito la sua innata creatività. Si laurea con successo in Beni Culturali presso l'Università di Bologna dedicando sempre più le sue attenzioni al ramo della cinematografia. Infatti lavora poi come Aiuto Regista e videomaker per la Giostra Film, arrivando anche a importanti produzioni Netflix e Cattleya. Da qualche anno ha deciso di spostarsi sul settore immobiliare, non di certo lasciandosi alle spalle le sue passioni a cui tutt'ora dedica tutto il tempo che può: oltre a scrivere come articolista per Not Yet si dedica ancora alla direzione cinematografica creando dei toccanti cortometraggi d'autore.

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