Il “discorso grammaticale”, ossia la cinematografia come comunicazione espressiva

Il percorso di Sebastian Bonolis dalle prime visioni teatrali alla direzione della fotografia
Apparso sin da giovanissimo sui red carpet di alcuni dei più importanti festival internazionali del cinema, Sebastian Bonolis verrà sicuramente tenuto d’occhio fra gli emergenti direttori della fotografia italiani degli ultimi anni.
La sua vocazione deve molto all’ambiente artistico in cui è cresciuto.
Più che scivoli e altalene, la sua quotidianità era fatta di scenografie sognanti e vestiti d’epoca che vedeva scorrere sugli stage e i camerini dei teatri di tutto il mondo.

Romano di nascita – casse 1998 – e subito iniziato al palcoscenico, Sebastian da piccolo ha avuto l’imprinting per il mondo dello spettacolo, in particolare dell’Opera dove lavoravano i genitori, la madre come cantante lirica e il padre come direttore d’orchestra.
Visioni spettacolari stimolavano la sua fantasia e nutrivano la sua immaginazione con storie avvincenti, che lo ispirarono a iniziare a girare dei primi piccoli corti in stop motion.
A scuola ha poi iniziato a collaborare con i compagni di classe per girare veri cortometraggi.
Essi sono stati la sua base di apprendimento per tutti gli aspetti tecnici della cinematografia.
Al tempo stesso, gli hanno fatto comprendere che la macchina da presa gli dava la possibilità di dare vita alle sue fantasie attraverso un dialogo narrativo di immagini, ossia il “discorso grammaticale”, che gli permette di comunicare simultaneamente il testo di un’opera, dunque la trama, e il sotto-testo, ovvero il significato spesso nascosto che questa trasmette.
Così ha approfondito la materia intraprendendo un percorso di studi presso la NYU Tisch School of Arts e successivamente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Qui ha fatto pratica costante dell’arte dell’osservare, che significa guardare la realtà cogliendo anche i dettagli apparentemente invisibili agli occhi.

Durante questi anni ha preso parte a lavori di notevole rilevanza: i due corti di Federico Russotto, ‘L’avversario e Reginetta’ – in concorso alla Settimana della Critica nel 2022 – e ‘Lui’ di Federico Mottica.
Finiti gli studi ha continuato il lavoro di ricerca dedicandosi a diversi generi produttivi, tra cortometraggi, videoclip e spot pubblicitari per rinomati brand internazionali.
Alcuni cortometraggi a cui ha preso parte sono stati presentati presso importanti festival italiani e internazionali, tra cui il Festival del Cinema di Venezia, quello del Cinema di Roma, il Cortinametraggio e il BFI London Film Festival.



Il 2024 porta una novità nella carriera di Bonolis, essendo l’anno in cui ha girato il suo primo lungometraggio, intitolato ‘Il Protagonista’ediretto da Fabrizio Benvenuto.
Oggi il film non è ancora uscito ma Sebastian racconta alcuni importanti cambiamenti che hanno segnato il suo stile.
Infatti, il progetto gli ha permesso di mettersi in gioco grazie ad una sempre maggiore libertà artistica.
Durante il film, l’artista si è ulteriormente addentrato nelle varie articolazioni del discorso grammaticale, approcciandosi e mescolando in maniera sempre nuova diversi generi cinematografici.


Se prima nel suo lavoro prevaleva la fascinazione per l’artificialità del cinema – per la sua capacità di creare mondi, più che di riprodurre la realtà – il lungometraggio lo ha condotto verso un ascolto più intimo del film stesso.
Un processo che, secondo Sebastian, consiste nel lasciarsi guidare da ciò che la scena comunica di volta in volta.
Questo atteggiamento gli permette di adottare un approccio elastico, pronto a modificare piani e intenzioni iniziali in base alle suggestioni che il film rivela man mano che prende forma.


A seguito delle prime apparizioni nel panorama cinematografico internazionale – oltre ai festival già citati ha ricevuto la candidatura agli Oscar nella sezione student Academy Award con il cortometraggio ‘L’avversario’ di cui ha curato la fotografia – oggi Sebastian continua a lavorare tra la città natale e Milano, sia nel cinema ma anche avvicinandosi al settore della pubblicità.
E nel mezzo intervalla i suoi progetti con studio, letture e scatti fotografici con cui alimenta incessantemente la sua fantasia.













