La fashion designer Janelle R. Abbott che, con il suo brand Jrat, ci riporta all’infanzia

Nostalgia, sostenibilità e artigianalità si intrecciano nelle collezioni di Jrat, ‘Homesick’ e ‘Homesick Again’, trasformando tessuti dimenticati in creazioni uniche che rievocano il comfort dell’infanzia e il potere della memoria

Nel mondo della moda, dove l’innovazione spesso si scontra con la necessità di sostenibilità, Janelle R. Abbott e il suo brand Jrat si distinguono per un approccio radicalmente diverso.

I suoi abiti non sono solo capi d’abbigliamento, ma vere e proprie opere d’arte a spreco zero, realizzate interamente con materiali di recupero.

La sua visione, profondamente radicata nell’infanzia e nella memoria, si esprime al massimo nelle collezioni ‘Homesick’ e ‘Homesick Again’, due capitoli di un viaggio nostalgico che trasforma ricordi e materiali dimenticati in creazioni vibranti e innovative.

Janelle Abbott è cresciuta immersa nel mondo della moda: figlia di imprenditori del settore tessile, ha potuto osservare da vicino i processi di produzione e sviluppare una consapevolezza critica verso il settore.

Janelle R. Abbot.

Dopo aver conseguito una laurea triennale in Fashion Design presso la celebre Parsons School of Design di New York nel 2012, ha collaborato con il professore Timo Rissanen in progetti artistici che denunciavano gli sprechi dell’industria della moda. Questo percorso l’ha portata a sviluppare una metodologia di progettazione a spreco zero, trasformando ogni pezzo di tessuto in un tassello fondamentale di un puzzle sartoriale.

Look dalla collezione ‘Homesick’.
Look dalla collezione ‘Homesick’.

La collezione primavera-estate 2025, ‘Homesick’, nasce dalla nostalgia per i giorni trascorsi a casa da scuola, immersi nel mondo dei programmi televisivi diurni degli anni ’90. Un’ispirazione insolita, che Janelle trasforma in capi che replicano il processo frammentario della memoria: tessuti strappati e riassemblati, silhouette soffici e avvolgenti che trasmettono un senso di sicurezza.

Look dalla collezione ‘Homesick’.
Look dalla collezione ‘Homesick’.

Presentata in uno studio di Bushwick, il quartiere dei murales e graffiti a Brooklyn, la collezione si è manifestata come un’esplosione di colori, texture e forme inaspettate. Giacche in tweed intrecciato, colletti a balze e cappelli decorati con perline arcobaleno evocano un’epoca passata, mentre il cast di modelle con capelli spettinati suggerisce il risveglio da un sogno nostalgico. Attraverso questa collezione Janelle celebra la bellezza della memoria e il conforto dell’infanzia, trasformando la nostalgia in una dichiarazione di stile e sostenibilità.

Look dalla collezione ‘Homesick’.
Look dalla collezione ‘Homesick’.

Dopo il successo di ‘Homesick’, Janelle ha sentito la necessità di approfondire ulteriormente il tema nella collezione successiva: ‘Homesick Again’, presentata per l’autunno-inverno 25/26. Se il primo capitolo esplorava la nostalgia come rifugio, ‘Homesick Again’ si spinge oltre, interrogandosi su come il passato influenzi la nostra identità nel presente.

Anche questa collezione mantiene l’estetica frammentaria e artigianale di Jrat, con l’uso di materiali trovati, recuperati e deadstock. Le silhouette diventano ancora più sperimentali, con drappeggi esagerati e sovrapposizioni che suggeriscono il processo di stratificazione della memoria. ‘Homesick Again’ non è solo un omaggio al passato, ma un invito a reinterpretarlo e a farne un punto di partenza per il futuro.

Un elemento distintivo delle creazioni Jrat è l’uso di tecniche artigianali che rendono ogni pezzo unico: le collezioni di Janelle sono caratterizzate da patchwork assemblati con precisione, dettagli cuciti a mano e un’estetica che sfida la produzione industriale di massa. Ogni capo è il risultato di ore di lavoro minuzioso, un processo che riporta la moda alla sua essenza più autentica, un’espressione personale e artistica che sfida il consumo rapido e impersonale.

Look dalla collezione ‘Homesick Again’.
Look dalla collezione ‘Homesick Again’.

Oltre alle collezioni stagionali, Janelle porta avanti un progetto speciale chiamato ‘Wardrobe Therapy’: attraverso un attento processo di interviste, lavora con clienti privati per trasformare capi amati ma inutilizzati in nuovi pezzi personalizzati. Questo approccio non solo riduce gli sprechi ma crea un legame emotivo con i vestiti, ribaltando il concetto di moda usa e getta. Questo metodo, più intimo e partecipativo, trasforma ogni abito in un pezzo di memoria tangibile, qualcosa di vivo che evolve con chi lo indossa.

Janelle Abbott durante un fitting dal suo ‘Wardrobe Therapy’ con Jana Pyle nello studio di Janelle, foto di Matt M. McKnight.

L’impegno di Janelle per la sostenibilità non si limita al riciclo dei materiali. La designer infatti ha un approccio olistico alla moda, promuovendo pratiche di produzione etiche e coinvolgendo la comunità attraverso workshop e collaborazioni. Crede fortemente che la moda debba essere un processo inclusivo e consapevole, dove il valore di un capo non si misuri solo nella sua estetica ma anche – e soprattutto – nella storia che racconta e nell’impatto che ha sull’ambiente.

Nel panorama attuale, dominato dal fast fashion e dal consumo sfrenato, Jrat rappresenta un’alternativa radicale e necessaria. Janelle Abbott non si limita a creare abiti, semmai racconta storie attraverso tessuti dimenticati, trasforma il passato in futuro, e dimostra che la moda può essere un atto d’amore verso il pianeta e verso noi stessi. Con ‘Homesick’ e ‘Homesick Again’, la designer ci invita a riconnetterci con le nostre radici e a trovare conforto nella bellezza dell’imperfetto, dell’usato, e del vissuto. Un invito a guardare avanti senza dimenticare da dove veniamo.

About Author /

Jacopo Nardi nasce a Modena nel Dicembre del '91. Da sempre appassionato di letteratura - è un divoratore seriale di libri fin dall'infanzia - si laurea alla facoltà di Lettere Moderne presso l'università di Bologna per poi conseguire un master in scrittura presso la Scuola Dumas.

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