Art

La fotografia autoriale di Giorgio Galimberti

Il tempo e lo spazio dentro e oltre l’immagine

Giorgio Galimberti cresce in una famiglia aperta all’arte e alla cultura, così sin dall’infanzia, vissuta nella sua città d’origine, Como, si avvicina alla fotografia, maturando da subito una passione diventata poi il suo mestiere di vita.

A partire dalle giovanili sperimentazioni con la prima macchina fotografica analogica, una Polaroid, Galimberti sviluppa uno stile che da sempre contraddistingue i suoi lavori, quello della spontaneità degli scatti, che non ricercano scene perfette o costruite ma che catturano piccoli frammentidi vita quotidiana in tutta la loro naturalezza e istantaneità. 

Giorgio Galimberti.

L’artista insegue la sua passione formandosi professionalmente attraverso una pratica costante, ma soprattutto lasciandosi ispirare dai nomi più importanti della fotografia e dai più grandi maestri della pittura, di cui si può riconoscere l’influenza in numerose opere. Ad oggi ha presentato diverse mostre, i suoi lavori sono apparsi su molteplici riviste e tiene seminari e workshop di fotografia.

Quella che emerge dagli scatti di Galimberti è una narrazione viva e vibrante, è il racconto di momenticolti in un hic et nunc che permangono contro lo scorrere del tempo come ricordi della memoria.

E questa, la memoria del tempo passato, è conservata grazie al mezzo fotografico: come lui stesso afferma, la fotografia ha la capacità di rendere un singolo istante immortale, sottraendolo al tempo che fugge, e di tramandare il ricordo di una realtà altrimenti solo impressa nella memoria.

Probabilmente è per questo che la visione di una semplice immagine è in grado di generare emozioni tanto dolci – come ad esempio il ricordo – quanto amare – come la consapevolezza dell’irripetibilità di ogni attimo.    

Nel contempo recuperare il passato significa allontanarsi dal presente, trovando rifugio in una dimensione distante nel tempo e nello spazio. In molte foto di Galimberti, infatti, si può cogliere un anelito verso l’alto, una tensione verso qualcosa di lontano, richiamando il codice di molti artisti romantici. Primo fra tutti Friedrich, il cui ‘Viandante sul mare di nebbia’ sembrerebbe il modello di uno scatto della serie ‘Le Balene’, in cui una figura umana di spalle pare innalzarsi nel vuoto, come in contemplazione del paesaggio che gli si apre innanzi.

Fotografia di Giorgio Galimberti tratta dalla serie ‘Le Balene’.

Le persone nelle foto rimangono spesso nascoste, come se stessero scomparendo nel paesaggio che le circonda: di spalle, oppure piccole e indistinte, hanno i volti celati e le loro ombre prevalgono rispetto ai corpi stessi. Le loro linee, insieme a quelle dell’ambiente circostante, alle volte sfocate e alle volte nette, sembrano così confluire in una visione onirica.

In questo modo, come per molti dipinti romantici, il paesaggio arriva a presentarsi come il vero protagonista della foto. Numerosi però sono anche gli esempi di ritratti in cui Galimberti cattura il volto delle persone in maniera così nitida, precisa e estremamente reale, da guidare lo sguardo dello spettatore verso le emozioni che si celano dietro ai loro occhi.  

Nei soggetti colti dall’obiettivo del fotografo comasco non vi è mai idealizzazione ma solo la concreta realtà di quello che egli vede: profondi e vivi sguardi incrociati per la strada,corride, fashion backstage, famiglie che passeggiano per le città metropolitane, celebrazioni religiose.

Eppure le linee dei palazzi che svettano verso l’alto, le balene che mirano all’oceano, le ombre affilate delle persone, gli occhi parlanti dei ritratti invitano a rivolgere l’attenzione oltre l’immagine che ci appare davanti, spingendo l’osservatore a cogliere qualcosa di più. Forse un sogno, forse un ricordo della memoria che, anche per una minima frazione di secondo, ci permetta di allontanarci dal presente e rifugiarci nell’emozione intensa di un momento ormai lontano.

About Author /

Maria Bandieri nasce nel febbraio del 1999 a Scandiano, Reggio Emilia. Sin da piccola matura una grande passione per le diverse forme di arti figurative, ma soprattutto per il mondo della moda. Nello stesso tempo si avvicina alle discipline umanistiche, fino a laurearsi in Lettere Moderne presso l’Università di Bologna nel 2022. Presto proseguirà gli studi nell’ambito della comunicazione. Scrivendo articoli su Not Yet Magazine, oggi trova modo di coniugare i suoi interessi con un'altra grande passione: la scrittura.

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