Un viaggio dell’anima tra influenze musicali: le sonorità di Paolo Ruiu

Di sangue sardo ma cresciuto a Londra, Paolo Ruiu è un musicista la cui arte sembra avere chiare connotazioni, pur cambiando continuamente spunti e influenze, perché mantiene un particolare rapporto con il tempo, in termini di influenze del passato (e presente), e con le modalità di fare musica.

Conosciuto nell’ambiente underground londinese per aver fatto parte del duo indie Young Romance, durante la pandemia, vedendosi cancellato il tour della band, Paolo ha avuto modo di indagare a fondo il proprio panorama espressivo interiore ed ha iniziato a pensarsi come artista solista, pubblicando diversi singoli registrati nella sua camera da letto durante il 2021: lampante l’influenza di band come i My Bloody Valentine o del primo Brian Eno.

Paolo Ruiu.

Si può dire infatti che la musica di Paolo Ruiu raccolga in sé diversi elementi delle sonorità del rock sperimentale anni 70, del post-punk anni 80 e della musica underground newyorkese dei primi anni duemila. Il tutto, ammantato da una sensibile aura di trascendenza creata dall’incedere naturale di tastiere e synth che, come versi di animali provenienti da una giungla di un sogno, accompagnano la profonda voce di Paolo e l’arpeggiare della sua Epiphone – la sua fedele chitarra – come nel brano ‘Others’. 

L’EP ‘Low’, uscito nel gennaio 2022, è stato registrato completamente in analogico su un vecchio registratore di cassette Tascam 424 e si porta dietro un intenso sapore di vintage e di lo-fi indie, lasciando però spiccare in molti pezzi il ritmo propulsivo delle batterie, come nell’energica ‘Run and Hide’, o l’abbraccio nebuloso delle tastiere e le carezze della chitarra distorta, come nel singolo ‘Low’ che dà il titolo all’EP.

Copertina dell’EP ‘Low’.
Copertina del singolo ‘Wait Below’.

I suoi ultimi progetti, tra cui il brano ‘Wait Below’, sono la naturale continuazione di questa modalità di intendere la musica e la creatività artistica: anch’esso registrato in analogico, è un pezzo che richiama elementi tipici del sound psichedelico anni 70, aggiungendo alla voce un caldo effetto di eco.

La musica di Ruiu è insomma un viaggio nel tempo, un viaggio di ricerca e scoperta, che prende ampi spunti da diverse epoche ed influenze musicali per creare qualcosa di inedito, oppure anche solo per evadere un poco dalla natura febbrile e opprimente della nostra realtà quotidiana.

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Dopo essersi dedicato agli studi umanistici, si laurea in Italianistica e Culture Letterarie Europee presso l’Università di Bologna. Da sempre appassionato delle più disparate forme di scrittura ed espressione artistica, si occupa principalmente di letteratura italiana ed europea novecentesca scrivendo articoli per diversi magazine online, seppur prediligendo un approccio interdisciplinare allo studio dei testi e delle forme artistiche, dove tutte le implicazioni sociali ed antropologiche possano essere contemplate.

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