Lucia Macrì: la costruzione di un’identità attraverso il corpo
Attraverso moda, gesto e visione digitale, Lucia racconta la sua evoluzione personale e professionale. Un editoriale che esplora il corpo come spazio di espressione e possibilità.
Classe 2000, nata sotto il segno dell’aria, Lucia Macrì è una di quelle persone che sembrano sempre sul punto di cambiare pelle, pur restando fedeli alla propria essenza. Cresciuta in Calabria, ha portato con sé il desiderio di una realtà più veloce, più stimolante, dove la creatività non avesse bisogno di chiedere il permesso per esprimersi. Dopo una formazione tra teatro e cinema, arriva a Milano: qui la moda diventa la prima porta d’ingresso per raccontarsi, seguita presto da un uso consapevole e personale del digitale.


“Ho sempre voluto di più rispetto al posto da cui vengo, troppo fermo e troppo tranquillo per me”, racconta Lucia.
“A Milano tutto è cambiato: ho imparato a stare nel mio spazio. Quello che ho costruito per reagire a ciò che ho vissuto”.
– Lucia Macrì
Uno spazio in cui la diversità non è una fragilità da nascondere, ma una forza da esibire. Nel suo percorso, Lucia ha imparato che mostrarsi può diventare un atto di coraggio:
“Non c’è niente di male a voler essere visti. Bisogna solo trovare la giusta motivazione e il modo per farlo. È questo che mi piace del mio lavoro: emozionare chi guarda”.
– Lucia Macrì


L’editoriale è il racconto visivo di un’identità che muta e si moltiplica. Ogni look riflette una trasformazione, un passaggio verso una maggiore consapevolezza, senza però abbandonare la leggerezza e l’imprevedibilità dell’inizio. Lo styling curato da Francesco Benmessaud gioca su contrasti e sinuosità, alternando texture e volumi, abiti strutturati e linee fluide. Il corpo di Lucia, messo in primo piano attraverso abiti, pose e sguardi, diventa uno strumento di linguaggio, un archivio di possibilità, una prova tangibile che comunicare oggi significa attraversare codici e forme. Il corpo non è solo superficie, ma spazio di evoluzione: può essere manifesto, scudo o veicolo. E in ogni sua versione, Lucia racconta un piccolo mutamento, dove essere “diversa” non è una condanna ma una dichiarazione d’intenti.


“Mi piace poter decidere chi sono, ogni giorno”, afferma Lucia.
“Non voglio sentirmi diversa perché la società me lo impone, ma perché io scelgo di esserlo. Il mio corpo è il mio linguaggio”.
– Lucia Macrì
Il corpo è quindi il vero protagonista di questo editoriale: cambia, si contorce, si espone per dire che nessuna forma è definitiva, e che ogni verità merita uno spazio nel mondo.


Editorial: Not Yet Magazine
Editors: Max Brtl & Pit Brtl
Talent: Lucia Macrì
Photographer: Greta Smto
Stylist: Francesco Maria Ben Messaoud
Make Up & Hair: Sophia Minuti
Location: Probeat Agency
Fashion: Balestra, Jucca, Just Cavalli, Loriblu, Scarosso, VI Valentina Ilardi.