Simone Rossari: la danza tra teatro, moda e musica

Il ballerino si racconta, dal primo incontro con Michele Serra ai grandi palchi nazionali e internazionali che lo hanno portato a realizzare il suo sogno di portare emozioni attraverso corpo e interpretazione
Simone Rossari è un giovane ballerino proveniente da Novara, cresciuto in un piccolo paesino di campagna, Cameri, dove è stato circondato per anni da un ambiente semplice e immerso nella natura. Se da un lato il primo incontro con la danza è arrivato tardi nella sua vita, l’arte ne ha invece fatto parte sin dall’adolescenza, grazie alla scelta di frequentare il liceo artistico di Novara, dove si appassiona alla pittura, all’architettura e soprattutto alla fotografia, disciplina che non ha mai abbandonato.

Il colpo di fulmine con il mondo del ballo avviene la sera in cui l’ex cognata lo porta a vedere uno spettacolo di balletto.
Tra i tanti professionisti coinvolti nell’esibizione, Simone viene colpito in modo particolare da Michele Serra.
Così, uscito dalla sala, sorge in lui un pensiero che diventerà la miccia della sua futura carriera: “Voglio diventare bravo come quel ragazzo”.
Da quel momento inizia dunque il rapporto tra Simone e la danza, che si espanderà dalla scuola di ballo di Novara, sotto la guida dell’insegnante Paola Romanello, ai grandi palchi, dove stringerà una profonda amicizia proprio con la sua prima fonte d’ispirazione: Michele Serra.
La strada per costruire una carriera, però, è ancora molto lunga. A soli diciotto anni Simone si trasferisce a Milano per studiare architettura, ma con l’idea di cambiare percorso per diventare un medico legale.
Il destino, però, aveva altri piani per lui: dopo un anno di università, Simone si accorge che la danza non è più solo una passione, ed è proprio durante un concorso che incontra il coreografo Emanuele Cristofoli, in arte Laccio, che gli chiede se avesse mai pensato di fare il ballerino e gli offre la possibilità di frequentare la sua accademia.
Simone non perde tempo: ne parla con Michele e lo convince a fare il provino insieme a lui. Una volta presi, lasciano tutto per trasferirsi e frequentare la Modulo Academy di Milano insieme.


Simone frequenta i tre anni di accademia, durante i quali studia tutte le forme di danza. In quel periodo affronta anche le prime esperienze professionali per mantenere i suoi studi, lavorando come barista, cameriere e parrucchiere, ma anche le prime performance come danzatore e coreografo.
La scintilla, come lui stesso racconta, scatta durante l’estate tra il primo e il secondo anno, quando prende parte alla Laccioland Company, composta da soli uomini, per presentare uno spettacolo a Scenario Pubblico di Roberto Zappalà a Catania.
Salito su quel palco, Simone si rende conto che le sensazioni e le emozioni provate sono quelle che vorrebbe rivivere per sempre, e promette a se stesso di impegnarsi duramente perché questo accada. Per lui, quello è il vero punto di inizio.
Terminati gli studi a Milano, la carriera del ballerino prosegue a livello internazionale, con viaggi in America e Olanda. Anche la collaborazione con Laccio continua, e da danzatore Simone si evolve in coreografo e assistente alla direzione artistica.


<< Mi sento una figura in costante evoluzione. Amo la sperimentazione, l’ignoto, l’imparare. Mi piace trovarmi in difficoltà e cercare, attraverso l’esperienza e la conoscenza, una via, anche se a volte non la trovo. Questo, in fondo, è anche il cuore della mia danza e della mia espressione. Non ho una musa o un artista di riferimento fisso. L’ispirazione può venire da tutto e cambia in base al progetto, allo stato d’animo, al periodo della vita. Ma il punto di partenza è sempre l’emozione: che tipo di emozione voglio far provare al pubblico? Da lì inizia la mia ricerca, che passa per arte, religione, moda, musica, cinema, architettura, immagini, fotografia, culture e usanze >>
Dopo le prime esperienze internazionali, Simone prende parte a grandi eventi televisivi e musicali come X Factor e The Voice, ma anche a video musicali e concerti assieme ad artisti del calibro di Laura Pausini, Max Pezzali, Tiziano Ferro, Gabry Ponte, Elodie, Mika e molti altri.


L’artista si afferma anche nel mondo della moda, collaborando con Gucci, Versace, Prada, Diesel, Dolce & Gabbana, Ferrari e numerosi brand, arrivando a partecipare a cerimonie internazionali come le Olimpiadi o la cerimonia d’apertura dei Mondiali di calcio in Qatar con Morgan Freeman e Jungkook dei BTS.
Del suo progetto più recente, il tour negli stadi con Elodie, realizzato sempre grazie al team di Laccio, Simone racconta:
<< È stato un processo creativo incredibile: volevamo emozionare, raccontare e provocare con intelligenza. Ci siamo ispirati alla moda, al pop in tutte le sue forme, all’arte, alla cultura queer. Ogni fase, dalla ricerca alla scena, è stata magica. Eravamo uniti, energici, vivi >>

Sicuramente una carriera piena di successi e soddisfazioni, che guarda al domani con lo stesso entusiasmo con cui è iniziata:
<< Per il futuro? Non lo so. Mi sento in continua trasformazione. Sono ambizioso, sì, ma non guardo troppo avanti. Spero solo di continuare a emozionarmi come il primo giorno. E di continuare a far emozionare chi guarda >>
Parole che denotano una grande sensibilità e personalità, non solo artistica.
Simone si è dimostrato il realizzatore di quel sogno che anima la maggior parte di coloro che dedicano la propria vita al mondo delle arti e dello spettacolo: partendo da un contesto isolato e defilato, è arrivato infatti a conquistare i più importanti palchi nazionali e internazionali.





