Quando la fotografia non è più forma d’arte ma un modo di vivere

Un lavoro da responsabile di salute dentale, dalle 9 alle 17.00, cinque giorni su sette. Una routine scandita da conferenze, riunioni, cene, baby shower e addii al nubilato. Taralynn Disher aveva ciò che molti definirebbero la “vita dei sogni”: quella di una giovane donna di successo, responsabile e affermata, che nonostante tutto la rendeva qualsiasi cosa tranne che felice. 

Nel dicembre del 2015 il punto di rottura: Taralynn decide di prendere una pausa di sei mesi dal suo lavoro, che diventerà in realtà una “fuga” di sei anni. Non importa quanto apparisse appagata o serena, il senso di tristezza e soffocamento che lo scorrere della sua vita creava in lei trovava pace solo nella visione di documentari e serie TV riguardanti i viaggi. Era come se “il selvaggio ignoto” la chiamasse, e Taralynn non ha esitato a rispondere. 

Vende, regala o impacchetta tutte le sue cose e vola in Australia, pronta ad iniziare una nuova avventura che vedrà come unico ostacolo l’avvento del COVID nel novembre del 2019, che la costringerà a fermarsi due anni a Bali, dopo aver visitato gli angoli più affascinanti e disparati del mondo: dalle pagode illibate del Myanmar agli oranghi in libertà nel selvaggio Sumatra

Taralynn Disher, selfportrait.

Uno stile di vita che le ha permesso di scoprire veri e propri paradisi terreni come l’isola di Kauai, terra di spiagge cristalline, alte cascate e foreste nelle quali perdersi a piedi nudi insieme alla sua inseparabile fotocamera, per catturare con la sua sensibilità l’eterna bellezza di quei luoghi che nella sua noiosa vita “precedente” le apparivano così lontani. 

The famous mount Cook Mountain in Queensland, New Zeland. Photo courtesy by Taralynn Disher

Ora si è fermata stabilmente a Bali, dove ha collaborato con varie organizzazioni no-profit documentando visivamente le storie delle famiglie e degli individui ai quali veniva fornito aiuto.

Aiutare le persone, parlare per chi non può permettersi di farlo, condurre una vita vegana, cruelty free ed ecosostenibile sono da sempre punti cardine del pensiero di Taralynn, che ha scelto di lasciare la vita per trovare la vita, nella maniera più altruista e sostenibile possibile.

Adesso che ha ricostruito la sua vita, Taralynn vuole ricominciare a viverla:

BotanicAlps, client of photographer Taralynn Disher. Courtesy of the artist.

attraverso i social condivide le sue avventure immortalate dalla lente della sua macchina fotografica così come farebbe trascrivendole su un diario, ma divenendo di fatto una Nomade Digitale che racconta le sue incredibili storie a chiunque sia disposto ad ascoltarle.

Per questo 2021, anno di speranze e ripartenze, sono già tanti gli itinerari in programma nelle isole indonesiane.

Stass & Co, client of photographer Taralynn Disher. Courtesy of the artist.

Guardando al suo futuro sogna un figlio – seppur inizialmente spaventata dalla noncuranza della società nei riguardi della crisi ecologica mondiale, è ora fiduciosa nella sensibilità delle nuove generazioni nei confronti delle sofferenze della Terra – oltre che vedere sulle pagine del National Geographic, rivista che colleziona fin da ragazzina, i volti e le anime che cattura con la sua macchina fotografica.

Riguardo al presente invece si sente di dire semplicemente questo:

“Finchè avrò con me la mia fotocamera, i miei olii essenziali e il mio zainetto, sarò felice”.

– Taralynn Disher.
Kauai Hawaii, photographed by Taralynn Disher