Tokyo Tommy e l’arte della meraviglia: VR sculpting e Art Toys per riscoprire l’infanzia
Tra VR-sculpting e Art Toys, l’artista trasforma il digitale in un gioco, dando vita a sculture che evocano la magia della plastilina e il fascino delle nostre prime creazioni
Nel suo universo digitale, Tokyo Tommy modella creature che sembrano nate dalle mani di un bambino, ma con la sofisticatezza di chi ha imparato a vedere il mondo con occhi nuovi. L’artista italiano, con sede a Milano, scolpisce le sue opere interamente in realtà virtuale dando vita a personaggi e creature che si muovono tra diversi media: dai video musicali ai TikTok, dagli NFT ai dipinti, fino a diventare oggetti fisici. Il suo obiettivo? Trasmettere gioia spensierata e riportare lo spettatore a un tempo in cui l’immaginazione era la chiave di tutto.
Le sculture di Tokyo Tommy evocano il tatto morbido e malleabile della plastilina con cui giocavamo da bambini, quando bastava un pizzico di fantasia per creare mondi interi. Questa estetica si riflette anche nei suoi Art Toys, piccole sculture che sembrano fuoriuscite direttamente dai sogni infantili, con forme giocose e colori vibranti che rendono il suo stile immediatamente riconoscibile. Il suo lavoro non si limita alla pura espressione visiva: spesso le sue opere si animano, raccontando brevi storie che amplificano la loro natura evocativa e fiabesca.

Uno dei progetti più significativi dell’artista è stato ‘Just Do It’, una performance di scultura VR dal vivo realizzata per Nike in occasione dell’uscita delle Air Max 1’86 “Big Bubble” durante l’Air Max Day presso Antonioli. L’evento, curato da Burro Studio e accompagnato dalle sonorità di Burro Studio, ha dimostrato come l’arte digitale possa fondersi con la cultura streetwear e il branding, mantenendo però intatto quel senso di meraviglia che caratterizza il lavoro di Tokyo Tommy.


Ma cosa rende davvero speciale il lavoro di Tokyo Tommy? Oltre alla tecnica innovativa, è la sua capacità di trasmettere emozioni semplici e autentiche. In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, le sue opere ci invitano a riconnetterci con quella parte di noi che un tempo costruiva storie con pezzi di plastilina colorata.

Le sue creazioni non sono solo immagini statiche, ma esperienze visive che parlano di gioco, immaginazione e libertà espressiva.
L’infanzia è un tema ricorrente nel lavoro dell’artista, non solo per l’estetica delle sue sculture ma anche per la filosofia che le anima. I suoi personaggi hanno un aspetto volutamente imperfetto, come se fossero stati modellati da mani inesperte ma entusiaste. Questa scelta stilistica enfatizza la spontaneità, rendendo ogni opera unica e riconoscibile. È una celebrazione dell’istinto creativo che spesso si perde con il tempo, quando le regole e le convenzioni iniziano a prendere il sopravvento sulla libertà espressiva.
Tokyo Tommy, con il suo linguaggio visivo, riesce a farci riflettere sulla bellezza della semplicità e sul potere del gioco come forma d’arte. I suoi Art Toys, in particolare, si inseriscono in una tradizione che ha visto negli ultimi anni una crescente attenzione da parte del mondo dell’arte contemporanea. Queste piccole sculture, che oscillano tra il collezionismo e l’arte concettuale, sono diventate un fenomeno culturale, dimostrando come anche un oggetto ludico possa avere una forte carica espressiva.



Nel panorama artistico attuale, in cui l’innovazione tecnologica spesso prevale sulla dimensione emozionale, il lavoro di Tokyo Tommy rappresenta un equilibrio perfetto tra digitale e umano. Le sue opere non si limitano a esistere nello spazio virtuale, ma cercano costantemente un dialogo con il mondo reale, attraverso installazioni, performance e collaborazioni con brand e artisti di diversi settori.


Con il suo lavoro, Tokyo Tommy ci ricorda che, anche nel metaverso, è ancora possibile tornare bambini. Le sue creazioni ci riportano a quell’innocenza perduta, a un tempo in cui la meraviglia era la norma e ogni piccolo dettaglio poteva trasformarsi in un’avventura. E forse, proprio in questo, sta il segreto della sua arte: la capacità di farci riscoprire il piacere del gioco, della fantasia e della creatività senza limiti.

