Childhood Nostalgia
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- Febbraio 25, 2025
L’infanzia è un regno magico che non smette mai di affascinare e ispirare, nonostante il tempo e la distanza che ci separano da essa. Questa edizione di Not Yet si propone di esplorare proprio il “fantastico mondo dell’infanzia”, una dimensione che non appartiene solo ai bambini ma anche agli adulti che scelgono di rievocarne l’incanto.
Dalle prime favole che i nostri nonni ci raccontavano fino agli immancabili cartoni animati, passando per i disegni colorati, le plastiline, i videogiochi, o i semplici ma tanto apprezzati giocattoli fino ad arrivare ai libri illustrati, questi esempi sono solo alcuni frammenti di un universo più grande: sono le chiavi che ci permettono di accedere a quella dimensione senza tempo dove la fantasia dà vita a emozioni autentiche e universali.
Questo numero si interroga su cosa significhi tornare a quell’universo, perché lo facciamo e come queste esperienze continuino per sempre a modellare la nostra creatività e identità.
La nostalgia dell’infanzia non è un semplice ricordo, semmai una forza potente che permea la cultura contemporanea come ci dimostrano i numerosi gamer, cosplayer o collezionisti.
Il volto iconico che abbiamo scelto per la cover story rientra proprio tra queste figure: Lorenzo Ostuni, in arte Favij, che con oltre 6,5 milioni di iscritti e più di 3 miliardi di visualizzazioni è riconosciuto come il “Re dei gamer italiani” su YouTube, e senza dubbio ha fatto parte dell’infanzia o dell’adolescenza di molti di noi.
Non solo youtuber e gamer, ma anche doppiatore di cartoni animati, protagonista di film e collaboratore di importanti aziende come Giochi Preziosi, è una figura poliedrica del panorama ludico e dell’intrattenimento italiano.
Favij si racconta attraverso un’intervista in cui risalta la sua capacità nell’aver plasmato l’intrattenimento digitale per intere generazioni.
Nato su YouTube con i gameplay, è diventato un’icona per milioni di ragazzi trasformando il gioco in un’esperienza collettiva e culturale.
Il suo percorso, tra video, cinema e doppiaggio, dimostra come la passione per il gioco possa evolversi, senza mai perdere quel senso di meraviglia tipico dell’infanzia.
La sua visione riflette perfettamente il cuore di questo numero: il gioco non è solo un ricordo, ma un filo conduttore che ci accompagna nel tempo, reinventandosi con noi.
Ma cosa ci spinge a tornare indietro? Forse è la ricerca di una connessione più pura e sincera con noi stessi, o magari è un rifugio, un antidoto alla complessità del presente. Tornare bambini non è mai un atto di regressione, ma un’operazione creativa: ci permette di attingere a un immaginario senza limiti, di reinventare le storie che ci hanno cresciuto, e di dare nuova vita a quel mondo fantastico che abbiamo amato.
Attraverso interviste, articoli ed editoriali fotografici, esploreremo come – grazie agli artisti emergenti – questi “mezzi” si evolvano nel mondo degli adulti, restando sempre capaci di farci sognare.
Questo numero di Not Yet non è solo un tributo all’infanzia, ma un invito a riscoprire l’incanto di essere bambini con lo sguardo consapevole di chi sa che, in fondo, non abbiamo mai smesso di fantasticare o di giocare.
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