Natalia Nieves Iszakovits: lo spirito ribelle che cattura il mondo attraverso l’obiettivo

La fotografa uruguaiana co-fondatrice di GATE 17 e parte di CULTO Production racconta il suo percorso dall’America Latina all’Italia alla ricerca dell’estetica e del dinamismo

Quando la fotografia è diventata una necessità per comunicare con il mondo, Natalia Nieves Iszakovits l’ha accolta nella sua vita. Nata a Montevideo in Uruguay negli anni ‘90, la giovane Natalia ha intrapreso le sue prime esperienze nel mondo artistico proprio nel Paese d’origine. Si è infatti avvicinata fin piccola al disegno, oltre che frequentare una scuola di musica, come lei stessa racconta:

<< Ho iniziato il mio rapporto con l’arte nel modo più naturale possibile: disegnando  vampiri con mio padre mentre guardavamo ‘Buffy l’ammazzavampiri’.  Da lì non ho più smesso. A sette anni ho iniziato una specie di conservatorio: studiavo pianoforte.  Purtroppo avevo una professoressa particolarmente cattiva che è  riuscita a farmelo odiare abbastanza da mollare tutto a un mese dall’esame finale del quarto anno. Ma in realtà, io volevo cantare. Anche se ancora oggi mi vergogno, ho sempre cantato, ho anche suonato un po’ in giro >>

Natalia, entusiasta e ribelle, cresce e insieme a lei anche il suo amore per la musica. Si avvicina al mondo del rock e del punk fin da giovanissima, e già verso i suoi undici anni capisce di essere destinata a scoprire nuovi luoghi, culture e lingue:

<< A quattordici anni dicevo a mia madre che andavo a dormire dalle amiche, ma  in realtà riuscivo a vedere concerti punk in locali discutibili. Ed è lì che ho cominciato a vedere il mondo attraverso le storie che  raccontavano i musicisti. A undici anni ho fatto il mio primo viaggio intercontinentale e ho capito che da grande volevo vedere il mondo, parlare più lingue e conoscere persone diverse >>

È proprio durante uno dei suoi viaggi a Buenos Aires – dove si stabilirà per studiare Produzione musicale e canto dopo aver intrapreso Design Industriale e Belle Arti a Montevideo – che la fotografia inizia ad apparire sul suo percorso.

Natalia sentiva la necessità di testimoniare i momenti salienti delle sue giornate e delle sue amicizie proprio attraverso il mezzo fotografico. Da quel momento, gli scatti con la fotocamera diventano parte fondamentale della sua creazione artistica: 

<< La fotografia è arrivata per necessità, quasi compulsiva: dovevo fotografare tutto quello che mi circondava, soprattutto i musicisti con cui studiavo a Buenos Aires.  Poi, con il mio secondo viaggio intercontinentale, è arrivata l’urgenza di raccontare le vite e i volti che incontravo. Lì ho capito che avevo un linguaggio mio >>

Ormai inarrestabile, si dedica allo studio di Fotografia e Video a Haifa e qui matura l’importanza della coscienza politica, prima di trasferirsi in Italia, dove attualmente vive:

<< Ho iniziato tanti percorsi diversi senza mai portarli a termine, non per mancanza di interesse, ma perché non ho mai saputo stare ferma troppo a lungo nello stesso posto >>

Oggi Natalia lavora come fotografa e art director per CULTO Production, una casa di produzione di foto e video co-fondata da Marco Bonci e Francesco Agostini, regista, video producer, e suo attuale compagno, conosciuto grazie ad un viaggio in Giordania.

Inseparabili da più di sei anni, insieme realizzano il sogno di girare il mondo e conoscere nuovi luoghi, e fondano ‘GATE 17’, un co-working con sede a Pesaro.

CULTO.

Numerose sono le collaborazioni che porta avanti insieme a Francesco e a tutto il team di CULTO Production: ne sono esempio il fashion film ‘Shaped by the sea’ per Elle Croazia di luglio 2022, che immortala la scoperta delle sensazioni di ognuno di noi nel momento del primo incontro annuale con lo spirito dell’estate, oppure il film per Marie Claire Arabia di dicembre 2022, che narra l’estenuante e incerta condizione che prima o poi tutti dobbiamo affrontare: diventare adulti.

In entrambi i video si possono notare similitudini nella scelta di dare importanza al protagonista esaltandolo attraverso primi piani e nel prediligere inquadrature sugli accessori come anelli, bracciali o capi d’abbigliamento, per dare risalto ai brand con cui collaborano. 

Anche i colori vivaci e le location giocano un ruolo importante in ogni lavoro di Natalia, e insieme all’inquadratura e alla luce, riescono a riflettere perfettamente ciò che quell’immagine o quel video volevano trasmettere nell’intenzione della fotografa.

Ciò si percepisce già dal suo profilo Instagram, dove pubblica dettagli di vita quotidiana, come i suoi esperimenti culinari, le vie che percorre a piedi o la sua gattina, attraverso scatti capaci di veicolare la sua visione estetica del mondo. 

L’augurio che l’artista si fa per il futuro?

<< Voglio sperimentare con nuovi linguaggi, vedere dove ci porterà la tecnologia e insegnare alla mia gatta Flora a non graffiare più Francesco >>

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