Eli & Nico: un film di Marcello Olivari

Marcello Olivari ci mostra uno scorcio sulla vita durante il lockdown.

Il covid-19 ci ha imposto per mesi di restare lontani. Ci ha imposto restrizioni, distanze sociali, isolamento e solitudine, soprattutto a Marzo 2020, quando l’intera nazione (e non solo) si è trovata a fare i conti con questo nemico “nuovo” e silenzioso.

Per la maggior parte degli italiani il senso di solitudine si è mescolato a quello di angoscia e preoccupazione, e così è successo anche a Marcello Olivari, giovane laureato in filmologia al Dams di Bologna che ha deciso di immortalare in un cortometraggio gli attimi di quotidianità del primo lockdown, tramite la voce di due bambini, sicuramente una delle categorie che più ha sofferto per le restrizioni. 

Marcello Olivari

Da sempre Marcello ha identificato nell’arte (e più nello specifico in quella cinematografica) la via migliore per esprimere la sua creatività, ma al termine degli studi cinematografici e dopo qualche anno trascorso al fianco della cast director Valentina Barato come AOSM (assistente organizzatore scene di massa) e aiuto regista per produzioni nazionali e internazionali, si è ritrovato a prendere le distanze dal mondo dello spettacolo a causa delle dinamiche appartenenti allo stesso: lontane dalla visione dell’aspirante regista. Tornato a Brescia, la sua città natale, trova lavoro come agente immobiliare ma nel periodo di inattività dovuto al lockdown, perso tra svaghi e preoccupazioni, scrive in una notte la sceneggiatura di un toccante cortometraggio.

Si vedono i canti dal balcone, le passeggiate con il cane e i simboli dell’Italia di quei mesi, ma soprattutto si vede la solitudine di Nico, protagonista del corto.

Rimasto solo a giocare sulla terrazza del suo palazzo ed impossibilitato a vedere gli amici o ad andare a scuola, non perde la creatività che da sempre contraddistingue i bambini e continua a rivolgere mento e braccia al cielo, per dare la sua energia a Goku o a chi per lui l’avrebbe aiutato a riportare la normalità nella sua vita, coinvolgendo dapprima la sorella maggiore, ormai vicina all’adolescenza e fino a quel momento troppo presa da attività più “adulte” per prestargli attenzione, ed infine gli spaventati vicini di casa che riescono a ritrovare un attimo di leggerezza e spensieratezza nel gioco solitario e speranzoso di un bambino.

Quasi interamente realizzato nel suo palazzo, grazie alla collaborazione degli altri inquilini Eli&Nico non vuole essere altro che uno spaccato di vita quotidiana in un periodo paradossale e drammatico, soprattutto per una città come Brescia.

Laureata alla facoltà di Filosofia di Bologna, nasce a Ravenna nel settembre del 1995. Coltiva da sempre la passione per la scrittura e nel 2015 si classifica al primo posto della sezione “racconto” al premio letterario DeLeo-Brontë con il racconto breve “il cimitero di casa Brontë” pubblicato all’interno della raccolta Brontëana IV. Sempre nel 2015 altri due suoi racconti brevi vengono pubblicati all’interno della raccolta noir ‘Schegge per un Natale Horror’. Nel 2020 si classifica al primo posto nella sezione “romanzo inedito” al premio letterario nazionale Giovane Holden pubblicando così il suo primo romanzo: ‘L’hotel delle cose perdute’ un mistery dai risvolti onirici e introspettivi.

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