Florania: la moda Solar Punk si ribella per creare un futuro migliore

Il brand fondato da Flora Rabitti che è manifesto italiano di creatività, stile e sostenibilità

Flora Rabitti nasce a Mantova nel 1992 e, fin da ragazza, sente la necessità di trovare un luogo che rappresenti il suo estro creativo per mettere a frutto un futuro professionale. Decide quindi di intraprendere un percorso di studi che possa aiutarla a realizzare questo sogno, prima iscrivendosi al corso di Fashion Design allo IED di Milano per poi specializzarsi alla nota Central Saint Martins di Londra e, infine, all’Institut Français de la Mode di Parigi. Queste eccellenti accademie la conducono, nel giro di pochi anni, a lavorare per grandi case di moda quali Miu Miu, Alberta Ferretti e Vitelli.

Gli anni di lavoro e di studio fanno maturare in lei l’idea di dare vita ad un progetto personale, così da mettere finalmente in pratica tutti gli insegnamenti appresi nel tempo e arricchirli con stile e creatività.

Nel 2021 fonda dunque Florania, un brand di abbigliamento pret-a-porter e genderless la cui estetica è definita dalla stessa fondatrice come “Solar Punk.

Flora Rabitti, foto di Valerio Nico.

L’etichetta diventa subito lo specchio della designer: Florania è indipendente e fa eco all’anima punk e allo spirito di ribellione di chi, tutti giorni, lavora alla sua realizzazione. Tuttavia, come spiega la stessa Rabitti, il concetto di ribellione non è in alcun modo legato a un atto di distruzione ma, piuttosto, vuole contribuire alla costruzione di un futuro migliore fondato su creatività, inclusività e sostenibilità.

Dalla prima collezione ‘Freaky Flora’: cachemire scartato e pantaloni da lavoro rielaborati su Abreham Brioschi.
Dalla prima collezione ‘Freaky Flora’: Vanessa Icareg indossa un abito-armatura in denim e seta stampata.

Se la prima collezione realizzata partiva da capi upcycled personalizzati da Flora, oggi tutte le produzioni del brand sono sostenibili al cento per cento: infatti, i tessuti utilizzati nascono dall’incontro tra l’upcycling e materiali bio o naturali quali canapa, bambù e alghe. La scelta di questi prodotti è legata a una grande attenzione verso la sostenibilità ambientale, come racconta la stessa fondatrice: 

Le tendenze sono cambiate e i giovani, vivendo in un ambiente sempre più a rischio, si sono fatti carico della sua cura, plasmando, in questo modo, anche il proprio gusto personale. Questi materiali, che fino a pochi decenni fa erano associati a condizioni di povertà, oggi sono un manifesto di sostenibilità, ricercatezza e amore per il mondo che ci circonda“.

– Flora Rabitti

Anche l’ultima collezione di Florania, ‘Two Moons’, progettata per la stagione autunno inverno 2024, presta grande attenzione all’etica ambientale e lavorativa: ogni capo è Made in Italy, prodotto tra Milano, nel quartiere Giambellino, e Mantova, città natale della designer, dove Flora affida la realizzazione dei suoi abiti alla sartoria sociale Drittofilo, laboratorio che collabora con Caritas, Centro Aiuto alla Vita Mantova e Lubiam, in cui vengono aiutate donne con situazione sociali di disagio; inoltre, tutta la catena produttiva segue una filosofia di design rigenerativo. Anche gli accessori per esempio, progettati in partnership con la jewelry designer Margherita Potenza, includono elementi metallici riciclati.

Per questa collezione, la designer evoca un mondo fantastico e misterioso ispirato al romanzo di Haruki Murakami “1Q84″ e al cinema giapponese, dove personaggi enigmatici si mescolano con elementi naturali e grotteschi.

Foto di Ana Marti per l’ultima collezione Florania FW24.

Caratterizzata da una vasta gamma di prodotti tra cui cappotti, giacche sartoriali, completi in patchwork, maglioni in cachemire riciclato ma anche gonne midi e polo, i capi sono spesso dipinti a mano dalla designer con tinture ecosostenibili, e possiamo perfino trovare del denim aerografato. I tessuti vintage, provenienti da partner giapponesi come la rinomata Sakura Collection e la Kyocera Corporation, narrano storie di rinascita e trasformazione. 

Un’altra particolarità di questa collezione sono gli articoli streetwear realizzati in collaborazione con SPAARKD – realtà il cui modello di business on demand riduce al minimo gli sprechi e la diffusione di microplastiche – che utilizzano materiali innovativi e sostenibili certificati.

Le esperienze accumulate hanno portato Florania ad affermarsi nel fashion system, tanto che i riconoscimenti dai giganti della moda non sono certo mancati: nel 2022 è tra le New Creative Synergies nella mostra di VogueRama a Milano; è entrata poi nella lista degli International Emerging Designers nella Sakura Collection a Brooklyn (NYC), e ha avviato collaborazioni con NABA Roma, IED Milano, Napapjiri e Uniqlo, per citarne alcune. Inoltre, nel 2023 si è aggiudicata il premio speciale di Max&Co designato dalla Camera Nazionale della Moda.

Nonostante la grandezza di questi premi e riconoscimenti, il brand continua ad avere lo stesso motto: “Guarda vicino”, frase che indica la volontà della designer di farsi carico di tradizione e artigianalità per poter tramandare questi capisaldi senza mai dimenticarli. 

Florania si fa così portavoce di tematiche attuali, cercando di far aprire gli occhi rispetto a diversi temi sociali attraverso la sua arma migliore, la creatività. Una rivoluzione del pensiero può cominciare anche da un vestito: questo Flora l’ha capito molto bene e, in questo modo, sta provando a cambiare il mondo. 

About Author /

Sofia Santucci, o Coffee per alcuni, è nata e cresciuta a Bologna ma trapiantata a Milano da un paio d’anni. Piuttosto timida, ascolta molto e parla poco, motivo per cui si è avvicinata alla scrittura. Ama tutto ciò che concerne il mondo artistico: dal cinema alla musica, dall’arte alla moda, passando per il teatro e la letteratura. La sua ricerca è guidata da una bellezza che non è solo estetica e dalla libertà di espressione che chiama “casa”.

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