Le prospettive impossibili di Cinta Vidal Agulló
L’artista spagnola ha conquistato il successo internazionale con le sue opere, illustrazioni e murales che sfidano e studiano la percezione dello spazio
Già da bambina, Cinta Vidal Agulló vede nell’arte un universo tutto suo: inizia presto a esplorarlo, disegno dopo disegno, nella sua Barcellona. A sedici anni comincia a lavorare al Castells y Planas Scenography Workshop a Santa Agnés de Malanyanes, dove apprende tecniche di pittura e murales su larga scala, contribuendo a progetti per opere e teatri in tutto il mondo.


Vidal prosegue i suoi studi in illustrazione alla Escuela Massana, a Barcellona, e nella stessa città, nel 2015, presenta la sua prima esposizione al Miscelánea Gallery.
Da quel momento la sua carriera prende una piega ben precisa, dedicando tutto il proprio tempo al proprio lavoro, organizzando mostre e partecipando a fiere d’arte in grandi città come Londra, Miami, New York, Hawaii, Atlanta, San Francisco e Los Angeles.
Negli anni ha collaborato con numerose gallerie artistiche come Spoke Art Gallery (San Francisco), Arts Project Gallery (Hong Kong), Long Beach Museum (Los Angeles), e Beinart Gallery (Australia).
Ha inoltre presentato molti dei suoi lavori alla Thinkspace Gallery a Los Angeles, mentre la sua ultima collaborazione, ‘Cohabit’, ha preso luogo nel centro di Manhattan lo scorso ottobre. Il suo ultimo spettacolo invece, intitolato ‘Melt’, ha visto come protagonisti murales e dipinti alla Galerie Zink in Germania.


Anche il suo talento per i murales ha fatto il giro del mondo, toccando città in Cina, Giappone, Hawaii e Stati Uniti, oltre che numerose località d’Europa in Portogallo, Italia, Germania e Danimarca.
I suoi lavori sono stati protagonisti in numerosi musei, articoli di giornale, copertine di libri per bambini, puzzle e centri culturali di danza. Cinta ha raggiunto persino il mondo della musica tramite una delle sue opere, che è diventata la copertina dell’album ‘The Tipping Point’ della band britannica Tears for Fears nel 2022.
Il suo stile distintivo, caratterizzato dalla sperimentazione di elementi e leggi prospettiche diverse, è diventato la sua firma in ogni opera.


L’artista vuole rappresentare le diverse prospettive che ognuno di noi ha dello spazio che ci circonda, le quali spesso risultano molto soggettive e distanti da quelle altrui. Manipolando la gravità vuole esprimere la moltitudine di possibili percezioni del nostro ambiente.


L’idea di base è che la vita quotidiana possa contenere elementi comuni, ma anche infinite sfumature diverse, che permettono interpretazioni differenti per ognuno di noi. Vidal si definisce sempre molto sorpresa dalla capacità umana di navigare l’incertezza con calma e anche una certa indifferenza.

