Il rapporto della Gen Z con l’erotismo attraverso il ritratto di un ideale

Incontrare la propria immagine allo specchio, percepire certe sensazioni sulla pelle, rendersi conto che il proprio corpo può essere veicolo di erotismo. Passaggi intimi, personali e anche momenti da vivere in accordo con ciò che ci rispecchia, ad un ritmo stabilito dalla nostra consapevolezza. Scoprire la propria sessualità, esplorare il nostro erotismo attraverso un percorso determinato unicamente da noi, dove le paure e le insicurezze trovano accoglienza, comprensione ed infine una via d’uscita. 

Indagare il contatto con l’erotismo è l’obiettivo di questo editoriale Not Yet realizzato grazie alla direzione artistica di Brando Prizzon. Attraverso gli scatti di Miguel Cepero,  diventiamo spettatori di un ritratto che ci parla di come, ad oggi, la Generazione Z vive il rapporto con la propria sensualità. Brando Prizzon, occupatosi anche dello styling mixando pezzi derivanti dal proprio archivio personale insieme ad abiti ed accessori di designer emergenti e non, racconta l’immagine di una giovane ragazza che attraversa e vive l’esperienza della propria sensualità.

In questo senso, l’editoriale si fa portavoce dell’evoluzione emotiva che stiamo vivendo e percependo per quanto riguarda l’esperienza erotica, grazie alla nuova consapevolezza propria della Generazione Z. Mostriamo come l’interfacciarci quotidianamente con canoni di bellezza pre imposti ci abbia portati al rifiuto di certi schemi, nonostante la forza della nostra generazione risieda soprattutto nella capacità e nel coraggio di riconoscere certe dinamiche, anche nell’ambito sessuale. 

Rifiutiamo l’accezione comune dell’aggettivo sexy per costruirne un nuovo significato dove non si rende più necessario stabilirne i parametri.

Un desiderio che deriva, molto spesso, dal senso di inadeguatezza e dalla mancata rappresentazione provocate dal continuo veicolare di standard ai quali ci viene chiesto di aderire. Livelli di perfezione che, oltre a non essere umanamente raggiungibili, non sono necessariamente quelli che desideriamo. Aprire la strada ad una nuova visione del corpo e della sua sensualità ci consente anche di esplorare il nuovo, il diverso.

Questo servizio ci racconta delle infinite sfaccettature che fanno parte di questo percorso: ci parla di ragazze che hanno acquisito sicurezza nel mostrare il proprio corpo in quanto strumento per esprimere il proprio erotismo ma non come oggetto da sessualizzare.

Non è facile capire quando un’azione che compiamo verso il nostro corpo sia frutto del nostro gusto o derivi dall’idea che abbiamo della sensualità: se decidiamo di indossare un completo di pizzo per andare ad un appuntamento è perché ci fa sentire sicur* oppure perché lo riconosciamo come simbolo di sexyness? Ci depiliamo perché ci fa sentire a nostro agio oppure perché abbiamo paura del giudizio altrui? E se lo facciamo perché ci da sicurezza, da dove deriva questo sentimento?

Non è necessario eliminare dalla nostra vita tutto ciò che è convenzionalmente inscrivibile in un concetto di sensualità ed erotismo ma analizzare le nostre scelte per capire da dove derivano e scegliere di agire di conseguenza é il gesto migliore che possiamo fare verso noi stessi. 

Not Yet Magazine ci trasporta in questa riflessione che prende forma attraverso le immagini di giovani ragazze, interpretate dalle modelle Christy Brooks e Tabitha Bennett, che rappresentano un’ideale a cui aspirare. Non un ideale estetico o erotico in sé, ma piuttosto muse che simboleggiano il percorso da compiere per arrivare a comprendersi e rispettarsi, in nome della propria autenticità. 

Editorial NOT YET MAGAZINE

Editors MAX BRTL & PIT BRTL 

Art Direction & Styling BRANDO PRIZZON

Photographer MIGUEL CEPERO

Make Up Artist HANNAH WASTNIDGE 

Hair Stylist HIRO FURUKAWA 

Ph. Assistant YOAN ZDRAVKOV 

Styling Assistant WIKTOR KARKOCHA & HANAA HEETUN

Models TABITHA BENNETT & CHRISTY BROOKS

Fashion NODRESS, GENEVIEVE DEVINE, ALEJANDRA MUNOZ, SINEAD O’DWYER,

ROSIE EVANS, SUNNEI, DARIANA PINTI-LII, WOLINSKA LONDON