Jonah Haber: orchestrare ogni elemento per creare l’immagine perfetta
Dall’infanzia al videonoleggio alla direzione di videoclip di successo, il percorso di un regista che ha fatto della passione per il cinema la sua carriera
Nato e cresciuto a Toronto, Jonah Haber, oggi, divide il suo tempo tra Los Angeles e la sua città natale, lavorando a progetti che gli hanno permesso di viaggiare tra Canada, Regno Unito e Stati Uniti.
Il cinema ha sempre fatto parte della sua vita: fin da bambino, le sue settimane erano scandite dalle visite ai videonoleggi, luoghi magici dove migliaia di storie aspettavano solo di essere scoperte.
“Guardavo almeno quattro film a settimana, e penso che questo abbia inconsciamente modellato il mio modo di vedere le immagini e raccontare storie“.
– Jonah Haber

A undici anni, armato di una piccola fotocamera acquistata dai genitori in un negozio di giocattoli, ha iniziato a sperimentare con l’animazione in stop-motion.
Era l’inizio di un percorso che non avrebbe mai abbandonato. Crescendo, ha continuato a realizzare cortometraggi con gli amici, migliorando progressivamente in ogni progetto.

“Non ho mai avuto un piano di riserva, ma forse è stato un bene, perchè mi ha costretto a fare di tutto per far funzionare questa carriera“.
– Jonah Haber
Per lui, dirigere significa trasformare la teoria in realtà. Ogni film è il risultato di un’attenta costruzione visiva, in cui ciascun dettaglio, dal colore di una parete alla luce di una scena, contribuisce a creare un’esperienza cinematografica unica. Il suo approccio è estremamente preciso: preferisce pianificare ogni inquadratura in anticipo, curando coreografie tra macchina da presa, luci e attori per ottenere movimenti fluidi e impeccabili.
“L’idea che tutto debba funzionare come un orologio mi affascina. C’è qualcosa di magico nell’orchestrare ogni elemento per creare un’unica, grande immagine in movimento“.
– Jonah Haber
La carriera, però, non è priva di ostacoli. La fase di pitching di un progetto è una delle più complesse: ore di lavoro su presentazioni, trattamenti e moodboard senza alcuna garanzia di successo possono risultare demotivanti.

“È la parte più difficile del lavoro: puoi passare mesi su un’idea, presentarla a tutti e non ottenere nulla in cambio. Ma bisogna accettarlo e andare avanti“.
– Jonah Haber
La perseveranza è fondamentale in questo settore, ed è ciò che lo ha portato a raggiungere i primi traguardi importanti.
Tra i suoi successi, spiccano videoclip come ‘Nasty’ di Tinashe, nominato agli MTV Video Music Awards e ai Juno Awards, e ‘Waking Up’ di Washed Out, girato in un’unica ripresa durante l’eclissi solare totale del 2024. Quest’ultimo progetto, in particolare, ha richiesto una pianificazione meticolosa: l’inizio della ripresa doveva coincidere con il secondo esatto in cui l’oscurità totale avrebbe avvolto il set, calcolato sulla base di dati storici. Nessuna possibilità di ripetere la scena, nessun margine di errore.
“Abbiamo avuto una sola occasione per farlo bene. È stato il progetto più stressante, e, allo stesso tempo, più emozionante della mia carriera“.
– Jonah Haber
Oggi, dopo nove anni di esperienza nel settore, il regista guarda indietro con un senso di incredulità e gratitudine. Lavorare con artisti di fama internazionale e gestire produzioni di grande scala è un sogno che si è realizzato, ma il futuro è ancora tutto da scrivere. A chi desidera intraprendere la stessa strada, consiglia di non arrendersi.
“È un’industria difficile, ma se hai passione e continui a provarci, l’occasione giusta potrebbe arrivare quando meno te lo aspetti“.
– Jonah Haber

