GiuGiu: l’abbigliamento che permette di creare una connessione con il proprio corpo 

La fashion designer Giuliana Leila Reggiani racconta il suo brand sospeso tra passato e presente, dall’ispirazione di sua nonna alle molecole di sangue al microscopio  

GiuGiu è un brand fondato dalla italo-tunisina Giuliana Leila Reggiani, originaria di Boston, che attualmente vive tra Los Angeles e Parigi. Libertà, forza vitale e healing sono alcuni dei fondamenti della visione filosofica e creativa della fashion designer, a cui fanno eco i colori, le linee e i tessuti degli indumenti che crea.

Sin dall’età di tre anni Giuliana è mossa da una forte vocazione artistica, si affacciò inizialmente alla danza fino a che nel 2008 non decise di entrare alla Parsons School of Design di New York. Si mise così sulle stesse orme della nonna Palmira Giglia, che era stata proprietaria del negozio ‘Settebello’ di Boston con suo fratello Gino Vaccari, noto per la vendita del ‘Vaccaro turtleneck’ (una personale tipologia di maglioni a collo alto), che sarebbero poi divenuti il capo distintivo del brand della nipote. 

Giuliana Leila Reggiani.

Nel 2010 completò il suo percorso formativo alla Saint Martins di Londra concentrandosi sulla maglieria, e nel 2013 lanciò la sua prima collezione di knitwear, contraddistinta dai principi di ageless e genderless (letteralmente “senza età e senza genere”). Collaborando con diversi designer internazionali, Giuliana ebbe modo di mettere a frutto la passione per il cucito da cui prese vita la sua linea di maglieria, presentata con il nome che conserva ancora oggi: GiuGiu.

“Ho creato un mio brand dopo aver lavorato come designer di maglieria per il fondatore di Anthropologie insieme ad altri brand come Alexander Wang e Tess Giberson, e dopo essermi dedicata a diversi progetti freelance con la guru della maglieria di New York Caroline McKenty. Queste esperienze mi hanno aiutato a saperne di più sul settore, ma sono stati anche la spinta per avviare un brand che non avrebbe operato come l’industria della moda standard e satura di New York

– Giuliana Leila Reggiani
GiuGiu SS23 ‘La force vitale’, fotografie di Janis Etienne.

L’anno successivo, in seguito alla morte della nonna, Giuliana creò in suo omaggio un nuovo modello di maglione a collo alto chiamato proprio ‘Nonna’, che da quel momento sarebbe diventato il pezzo iconico di GiuGiu. Il capo può essere usato in tutte le stagioni, è flessibile, adattabile al corpo, e proprio per questo è l’emblema della filosofia e della creatività proprie della designer.

“Il tassello mancante del brand è andato a posto quando è venuta a mancare la mia amata nonna, nell’agosto 2014, a causa di una battaglia contro il morbo di Parkinson. Il mio semplice omaggio a lei – ovvero di ricreare il suo dolcevita originale ‘Vaccaro’ in avorio – mi ha portato, alla sua morte, a scoprire storie dei suoi vecchi clienti e i loro ricordi sul capo mi hanno riempita di ispirazione, mentre mettevo insieme questi pezzi del suo passato e espandevo lentamente questa caratteristica della linea rimpicciolita a coste. Era come se mi avesse dato quella chiave magica che ha aperto una nuova dimensione al brand. Et voilà, la collezione ‘Nonna’ è oggi considerata il nucleo di GiuGiu. La geniale combinazione di punto e filato che mia nonna aveva sviluppato con suo fratello, il mio padrino Gino, era semplicemente la perfezione ai miei occhi, ed è un onore portare avanti quell’aspetto del loro marchio e far luce sulla sua storia

– Giuliana Leila Reggiani

Dietro a GiuGiu risiede l’idea che ogni persona possa trarre un senso di comfort e di energie positive attraverso l’uso di abiti che permettano di sentirsi liberi, che si adattino al corpo da cui sono indossati. Anche sotto numerosi strati di vestiti, ognuno può lasciarsi andare, muovendosi liberamente. Ciò è permesso dai tessuti particolari, formati da intrecci di fibre che si modellano al fisico. Gli indumenti diventano così il mezzo attraverso cui la designer si propone di lanciare non solo un messaggio estetico ma anche umano: l’obiettivo ultimo a cui aspira è di permettere alle persone di sentirsi accettate e in sintonia con il proprio corpo. Si tratta di un principio e un senso di bellezza che in primo luogo deve avere una dimensione interiore, e gli abiti ne diventano lo strumento di ricerca.

La mia filosofia è che la moda dovrebbe essere libera e accessibile, un’esperienza positiva per le persone per trovare un senso di conforto e nostalgia attraverso l’abbigliamento. Invece di avere un marchio a dettare che tipo di persona sei, la filosofia di GiuGiu è lasciare che l’abbigliamento ti assista nella tua espressione naturale come essere umano. L’abbigliamento deve permetterti di muoverti e connetterti con il tuo corpo, questo è importante per me provenendo da un background nella danza. Il mondo ha bisogno di molte cure al giorno d’oggi, quindi faccio del mio meglio per fare in modo che la moda sia una fonte di luce attraverso l’abbigliamento. Non so cosa riserverà il futuro al brand, ma spero di lasciare un’impronta di ‘buon GiuGiu’ sul mondo. Ci sono confini duri e tossici che sono stati mantenuti per troppo tempo, è arrivato il momento di sradicare queste parti oscure del settore e cerco di fare il possibile per far parte del processo. La mia intenzione va oltre l’abbigliamento. Spero di aiutare le persone a sentirsi comprese e accettate, per toccare i cuori, e riconnetterci con la nostra gioia interiore e più in profondità con i nostri corpi

– Giuliana Leila Reggiani
GiuGiu SS23 ‘La force vitale’, fotografia di Janis Etienne.

Prendendo ispirazione dalle forze motrici che animano il mondo, contribuisce all’ideale di libertà di Giuliana la linea sportiva introdotta nel 2019. I capi rimangono genderless, grazie ad una palette neutra, mentre i tessuti aderiscono al corpo rendendolo flessibile. 

Per la scorsa stagione SS23 la collezione nasce invece da un’esperienza particolare vissuta dalla designer in New Mexico. Durante una visita medica per la quale si era sottoposta ad un esame del sangue, attraverso lo schermo del computer ha avuto modo di vedere le sue cellule sanguigne microscopiche, una visione che l’ha trasportata con l’immaginazione all’età gioiosa dell’infanzia, quando trascorreva le estati nella sua residenza di Cape Cod. Dal ricordo di quei momenti felici, di quei giorni lenti e tranquilli, prende il nome la collezione: ‘Live Force’ o ‘La Force Vitale’. 

Ogni capo è una rievocazione di quel tempo lontano ed un invito alla contemplazione che Giuliana era solita vivere in quelle estati passate. I colori acidi, come il giallo limone, l’arancione sorbetto e il fucsia, rimandano invece agli strumenti stessi che le hanno permesso di compiere questo viaggio nella memoria, ossia la scienza e la tecnologia; mentre il nero onice del turtleneck è omaggio al rallentamento, alla meditazione e al nulla da cui tutto prende forma. Un contributo fondamentale nella creazione della collezione le è stato fornito anche dalla piccola Mila, figlia di amici di famiglia, che mostrò alla designer dei disegni ricchi di forme astratte, microscopiche e strane proprio come le molecole di sangue.

In continuità con la filosofia di Giuliana, questa collezione è così un invito a rallentare, a fermarci persino, prendendo una pausa dalla frenesia dei nostri giorni, recuperando la gioia interiore nel dolce far niente e nella sua contemplazione. 

Negli ultimi mesi, Giuliana ha continuato a lasciare il segno nel mondo della moda presentando due nuove collezioni GiuGiu per le stagioni Autunno-Inverno 2023 e Primavera-Estate 2024. Queste linee incarnano l’evoluzione della sua visione creativa mantenendo un design orientato verso l’ageless e il genderless, mentre riflettono la costante ricerca di comfort, libertà e connessione con il corpo umano.

Nello specifico, la collezione AW23 chiamata ‘Breath’ ha introdotto la creazione ‘Kilted Memory’, una stampa scozzese serigrafata su tessuti deformabili come maglia a coste ristretta o jersey. Questo capo, nato come collage di tessuti deformi, richiama il ricordo personale della designer legato alla sua uniforme scolastica, aggiungendo intimità e individualità alla collezione. Nel contempo, la collezione SS24 denominata ‘Madeleine De Proust’, ha evidenziato la persistenza della stampa a righe mantenendo anche un’attenzione continua alle silhouette, alle linee del corpo e al fitting dei capi.

GiuGiu AW23 ‘Breathe’

Questo suggerisce una continuità nella ricerca stilistica della designer, rimanendo fedele a certi elementi distintivi che hanno caratterizzato la stagione estiva precedente.

Oltre alle nuove collezioni, GiuGiu ha ampliato le sue attività oltre i confini convenzionali della moda dando vita alla prima residenza artistica in Giappone. Questa recente collaborazione con Ohayo Mimasaka ha portato a una settimana intensa e coinvolgente di eventi, dall’1 all’8 novembre. L’installazione è stata un’esperienza multisensoriale che ha unito arte, moda e spiritualità, iniziata con una cena sensoriale intima chiamata ‘Pomodoro’, seguita poi da sessioni di Yoga, momenti di meditazione e un pop-up store del brand, offrendo ai partecipanti un contatto diretto con i capi unici della designer.

About Author /

Maria Bandieri nasce nel febbraio del 1999 a Scandiano, Reggio Emilia. Sin da piccola matura una grande passione per le diverse forme di arti figurative, ma soprattutto per il mondo della moda. Nello stesso tempo si avvicina alle discipline umanistiche, fino a laurearsi in Lettere Moderne presso l’Università di Bologna nel 2022. Presto proseguirà gli studi nell’ambito della comunicazione. Scrivendo articoli su Not Yet Magazine, oggi trova modo di coniugare i suoi interessi con un'altra grande passione: la scrittura.

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