Raccontare in silenzio attraverso i dettagli 

Un viaggio fotografico che delinea percorsi di vita: gli scatti di Roberta Angelillo

“Viaggio” è una parola dalle molteplici connotazioni. Può essere associato all’idea della vacanza, a una trasferta di lavoro, ma anche a un viaggio mentale, plasmato da un flusso di pensieri capace di farci sognare.

Viaggio, però, può essere anche quello che si compie giorno per giorno e che si dispiega arrivando a delineare il percorso di una vita. E proprio di questo raccontano le foto di Roberta Angelillo.

Fotografa ventiquattrenne nata a Potenza, dopo essersi diplomata al liceo artistico e aver trascorso alcuni mesi a Bordeaux, Roberta realizza che la sua vera passione è la fotografia. Inizia così la sua formazione da autodidatta con la sua prima Canon professionale, ma nel 2019 decide di trasferirsi a Torino per proseguire gli studi di fotografia allo IED. Solo due anni dopo, nel 2021, inizia a pubblicare alcuni lavori per diversi magazine e vince il primo posto del concorso ‘Atipici’.

Roberta Angelillo.

Il suo primo grande lavoro è ‘Torino Nascosta’, esposto nel 2022 presso le Gallerie d’Italia della città. Qui viene tracciato il percorso di alcuni giovani piemontesi appartenenti alla comunità LGBTQ+, ancora socialmente poco accettata. 

Ogni particolare dello shooting è studiato minuziosamente, adattato a ogni modell* per esprimerne al meglio la personalità. Il progetto prende vita attraverso un viaggio a doppio senso: quello interiore, alla scoperta della vita di ogni individuo, e quello esteriore, volto a restituire le singole storie tramite scatti e immagini. 

Fotografie tratte da ‘Torino Nascosta’, progetto di Roberta Angelillo.

Attualmente la fotografa è alle prese con un altro progetto iniziato tre anni fa e intitolato ‘Chiave di svolta’, il cui obiettivo è la denuncia di un ideale irraggiungibile di perfezione estetica presentato dalla società. 

I lavori di Roberta sono numerosi e tra i protagonisti immortalati dall’obiettivo dell’artista compaiono figure dai tratti molto dissimili: una dea greca, una giovane futura mamma, ragazze cyber, figure femminili somiglianti a ninfee cullate dall’acqua. 

Comune denominatore è un racconto silenzioso che prende forma grazie alla cura del dettaglio. Pose, luci, abiti, accessori, make-up: spesso questi elementi vengono banalizzati e percepiti come meri ornamenti estetici legati all’esteriorità e vengono dunque considerati, in senso dispregiativo, superficiali. Ma se si guarda oltre, si scopre che nulla è lasciato al caso, e che sono proprio questi piccoli ma indispensabili ingredienti a permetterci immedesimarci nelle storie dei soggetti catturati.

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Maria Bandieri nasce nel febbraio del 1999 a Scandiano, Reggio Emilia. Sin da piccola matura una grande passione per le diverse forme di arti figurative, ma soprattutto per il mondo della moda. Nello stesso tempo si avvicina alle discipline umanistiche, fino a laurearsi in Lettere Moderne presso l’Università di Bologna nel 2022. Presto proseguirà gli studi nell’ambito della comunicazione. Scrivendo articoli su Not Yet Magazine, oggi trova modo di coniugare i suoi interessi con un'altra grande passione: la scrittura.

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