Uma Milano: il brand che prende a calci tabù e clichè

La fashion designer e modella Federica Ghirardi ha approcciato il mondo della moda con una spudorata e dirompente voglia di abbattere il bigottismo

Provocante per non passare inosservata, perentoria per potersi affermare in una morale ed etica consolidata.

Federica Ghirardi, modella e fondatrice di Uma Milano, società che distribuisce accessori dalle forme inconsuete e sostenibili, è protagonista e sostenitrice, attraverso la sua immagine e il suo marchio, della sua era e del superamento di quei cliché da cui la nostra società fino ad ora è stata vincolata.

Il tabù sessuale diviene il tema centrale dell’esplorazione di questa artista che, con audacia, fa arrossire l’intimità che per troppo tempo si è sentita sola e non ascoltata. 

Federica Ghirardi.

Federica inizia a lavorare come modella a sedici anni e attraverso le diverse sfaccettature della moda, impara a conoscerla, interpretarla, odiarla e desiderarla; da qui la preferenza della stessa verso tutto ciò che non è all’apparenza ordinario. L’incompreso diventa un sentimento affascinante e da percorrere per poterne delineare le forme, attraverso una modalità trasgressiva che sorprenda e sconcerti con stupore.

Per concretizzare questa sua ricerca si laurea in fashion design alla Ferrari fashion school di Milano con una tesi che lancia la sua start-up: UMA MILANO. 

Quest’ultima nasce come manifesto contro il bigottismo verso la tematica sessuale e prevede la realizzazione in stampante 3d e materiale compostabile di charms, che rappresentano satiricamente forme erogene del corpo maschile e femminile.

Due di essi, oltre ad essere ironici e sostenibili, omaggiano opere d’arte create da artisti del passato: il vaso rosa a forma di pene di Ettore Sottsass e il divano dalle linee sensuali a forma di bocca dedicato a Marilyn Monroe. Un tema di attualità è invece intrinseco nel ciondolo a forma di capezzolo, nato per appoggiare il movimento “free the nipple”, che lotta contro la sessualizzazione del corpo femminile e l’uso obbligatorio e consueto del reggiseno.

Gli charms possono essere collocati in diversi modi: su spille per customizzare capi nuovi o vintage come blazer e gilet, sui collier o sulle borse anch’esse prodotte dal marchio e realizzate artigianalmente con la tecnica del crochet.  Esse prevedono l’intreccio di fibre naturali abruzzesi o fibre sintetiche riciclate, la maggior parte di queste sono tinte naturalmente con scarti di lusso come Montepulciano o zafferano. Anche le fodere e tutti i rivestimenti interni provengono da scarti di magazzino o fine stock di tessuti griffati.

UMA Milano deriva dal termine giapponese “umami” che significa “gusto saporito”, “delizioso” e racchiude due anime che hanno inizialmente composto la start-up: Federica, la creatrice, dedicata alla ideazione del prodotto, della ricerca dei fornitori, della realizzazione, della comunicazione e della sponsorizzazione e un’altra persona che l’ha aiutata nella realizzazione fisica delle borse, che sfortunatamente dopo cinque mesi dall’apertura del brand è venuta a mancare. 

Questa nuova realtà non si rivolge ad un target definito, non si basa su un numero legato all’età, vuole identificarsi con il senso di libertà che dovrebbe avere la propria sessualità.

L’azienda ha per questo ottenuto un grande riconoscimento nell’essere stata selezionata come una tra i ventiquattro partecipanti chiamati a sfilare alla fashion Graduate Italia, come brand italiano emergente più meritevole. 

L’importanza delle emozioni circoscritte alla sfera sessuale insieme a Federica Ghirardi hanno diverse voci: quelle di tante donne con storie diverse che incontrano la spontaneità e l’autenticità nella libertà di essere espresse. 

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