Donatello Bono: un giovane sguardo multimediale per trasmettere la bellezza

Mi definisco un filmmaker esteta, sempre alla ricerca della bellezza che si cela dietro ogni inquadratura”.

– Donatello Bono

Donatello Bono, giovane artista siciliano ora a Milano, lavora con produzioni digitali e social, ma in particolare con immagini rarefatte, a volte immerse nel rigore geometrico urbano, a volte nell’irregolarità naturale, spesso animate da prospettive che scolpiscono i soggetti nell’inquadratura. Insomma, ha a che fare con immagini belle, come si evince dai suoi lavori per la moda, connotati da un sapore di solenne glam d’alta ispirazione.

Donatello Bono.

Mi sono trasferito a Milano per studiare alla NABA, precisamente il corso di Arti Multimediali

– Donatello Bono

Racconta Donatello cogliendo due tratti peculiari del mondo del film-making contemporaneo, almeno per quanto riguarda l’Italia: la multimedialità, l’approccio espressivo a più mezzi e più fini diversi e Milano, città di creativi spesso non-milanesi, animata da una frenetica vivacità artistica.

Per quanto riguarda il mio lavoro, vivere a Milano mi ha permesso di crescere e mi ha offerto numerose opportunità. Non credo sia lo stesso da altre parti. Per questo devo ringraziare con tutto il cuore la mia famiglia, che mi ha supportato fin dall’inizio del mio percorso e che mi ha trasmesso valori per me fondamentali”.

– Donatello Bono
Frame tratto da uno spot per Gentryportofino girato da Donatello Bono.

Inizialmente, Donatello si appassiona al montaggio, la scrittura per immagini, che ibrida con la fascinazione per il gaming. Poi, i corsi di regia e linguaggi audiovisivi e infine l’esperienza da assistente del filmmaker Lorenzo Montanari:

Gli sarò sempre riconoscente per avermi trasmesso i suoi valori professionali e le sue esperienze. È stata una grande fortuna avere un maestro da seguire sul set”.

– Donatello Bono

Perché ben venga lo studio, l’affollata sequenza di corsi e specifiche da acquisire in anni di progetti, lavori di gruppo, esami e tirocini, ma lavorare sul campo permette di imparare tutto molto più velocemente.

Se posso dare un consiglio a chi legge ed è appassionato: trova un maestro a cui fare da assistente, non c’è masterclass migliore per il tuo futuro professionale”.

– Donatello Bono

Una gavetta? No, piuttosto una passione. Poi, si è padroni dei propri progetti: Donatello si cimenta con numerosissime esperienze lavorative: collabora con Radio 105, con diversi eventi musicali e non, e soprattutto con tante agenzie di moda, brand e studi creativi di successo. Anche qui, ritorna la consapevolezza che è il set la parte migliore di chi fa questo mestiere, il momento della costruzione dell’immagine e del racconto:

Lavorare sui set è la parte più bella, soprattutto perché ti permette di viaggiare, cambiare prospettiva, ho lavorato ad esempio in Inghilterra, Francia, Germania, Grecia”.

– Donatello Bono
Frame tratto da uno spot per Cotril girato da Donatello Bono.

Oggi, il suo obiettivo è diventare un regista in grandi produzioni cinematografiche. Il cinema, si sa, è spesso il primo amore, quando si parla di immagini. Una passione che comincia quando si è bambini. Quell’inclinazione naturale a rispettare quella ricerca del bello tipicamente cinematografica, ad applicarla anche nel campo pubblicitario e in quello della moda, deriva da lì. Ecco il senso della multimedialità, lasciare che media e contenuti diversi si influenzino, ibridino, esaltino a vicenda:

Quello che voglio è riuscire a trasmettere il bello, il concetto di bellezza e così facendo, emozionare chi guarda”.

– Donatello Bono
Frame tratto da uno spot per Gentryportofino girato da Donatello Bono.

About Author /

Matteo Bonfiglioli nasce a Modena a metà anni novanta. Allo scoccare del millennio impara a scrivere e si innamora del cinema e del teatro. È proiezionista, recensore, monologhista e fruitore seriale di ogni tipo di narrazione. Laureato all’Accademia di Belle Arti di Bologna in Cinema, Fotografia e Televisione e diplomato all’Università IULM di Milano in Drammaturgia e Arti del Racconto, scrive su diverse riviste di Cinema e Cultura. Continua a studiare e amare la finzione che parla della realtà.

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